Archivio | 10 marzo 2013

Sonetto d’inverno – Ada Negri

neve raggi
Cade la neve a falde larghe e piane
da ore e ore senza mutamento.
Non una voce , non un fil di vento,
non echi a le casupole montane.
Nei boschi e su le immote alpi lontane
ogni soffio di vita sembra spento:
sotto il bianco lenzuolo è un sognar lento
di piante, d’erbe e di tristezze umane.
Qui, nel camino, ardon le fiamme a spire:
tu mi sorridi: io penso, amico mio,
che dolcezza ha in quest’ora il nostro nido.
Cerco il tuo labbro che non sa mentire,
mi stringo al COR che non conosce oblio,
m’abbandono tremante al petto fido.

Le nostre storie

nuvole

Le nostre storie sono in continuo cambiamento, invecchiamo, ci ammaliamo, i figli crescono , certi legami si logorano e si spezzano…

La nostra vita si è complicata e le nostre singole, personali storie sono mutate, così, mai come adesso, abbiamo bisogno di “racconti” che siano per noi “un’ancora”, che ci parlino di valori, che cancellino questa insidiosa mobilità!
Abbiamo bisogno di qualcosa di sicuro, di qualcosa di solido, di qualcosa che ci appaia stabile!
Allora ci chiediamo tra tutto ciò che ci circonda cos’è che non muta?
A quale racconto aggrapparci perchè il domani ci trovi ancora “accesi”?
L’unico racconto che conta per noi è quello che abbiamo scritto insieme a chi ci ama, non importa se non è il compagno della nostra vita, se non è un genitore, se non è nemmeno un figlio!
Per un racconto che valga la pena di essere scritto e raccontato basta…un amico…anche un solo amico, che riassuma per noi e/o con noi i capitoli più salienti della nostra vita, che ricordi con noi le vittorie e le sconfitte, che diventi per noi quell'”ancora” capace di sottrarci, in questo tempo così incerto, alle sabbie mobili di una società senza radici e senza…cuore!
Un amico che sappia ascoltare e comprendere il nostro cuore…

Amare – fr. Hugues de Seréville

rosa«Amare, come Lui, e grazie all’amore, scegliere l’ultimo posto.

Cercare, come Lui, e grazie all’amore, partire nella notte.

Pregare, e grazie all’amore, aprirsi.

Portare, e grazie all’amore, raccogliere.

Donare, e grazie all’amore, morire».

fr. Hugues de Seréville

 

La Parola scende nel mio cuore,
la preghiera plasma la mia vita
senza che me ne accorga.
Tu lavori in silenzio”
don Franco Galvanetto

L’amore come…rete

Spesso vogliamo identificarci con coloro che amiamo, tentando di entrare nelle loro anime, cercando di diventare quello che loro sono, intrufolandoci nei loro pensieri, desiderando di provare le loro stesse sensazioni ed emozioni, ma tutti questi tentativi, che ai nostri occhi “offuscati” sembrano “prove d’amore” , in realtà sono semplicemente potenti forme di “egoismo.”

Se il nostro amore tende ad assorbire la personalità dell’altro, a sopraffarlo, ad imprigionarlo nelle rete dei nostri pensieri  e delle nostre possessive attenzioni, noi feriamo l’altro, perchè lo priviamo della libertà di Esistere, non solo per noi, ma anche per tutti coloro che con lui si rapportano, e che potendolo conoscere possono godere, come noi, del DONO che egli è!
gabbiani

Il primo soffione – Walth Witman

soffioneThe First Dandelion

SIMPLE and fresh and fair from winter’s close emerging,
As if no artifice of fashion, business, politics, had ever
been,
Forth from its sunny nook of shelter’d grass – innocent
The spring’s first dandelion shows its trustful face.

Semplice, fresco e bello, spuntando al morire dell’inverno
come non ci fossero mai stati artifici di moda, affari, politica,
dal suo angolo in mezzo all’erba innocente – dorato, calmo come l’aurora
il primo soffione di primavera ci mostra il suo volto.

Sentirsi giovani

Le età che comprendono gli anni della giovinezza non sono solo un momento della vita di ognuno, ma una “situazione dell’anima”. Essere giovani significa avere: forza di volontà, fantasia fervida, forti emozioni,  e ,in sintesi, una “sorgente interiore” alla quale quotidianamente attingere. Con il passare degli anni possono comparire sul volto di ogni persona, anche il più curato, profonde rughe, ma esse ben vengano, non danno preoccupazione: la preoccupazione giunge quando le rughe si formano nell’anima, perché si è “spento” l’entusiasmo iniziale.     Con il trascorrere del tempo il cuore può tremare, la fiducia può venire a mancare, le forze morali e fisiche possono diminuire e lo spirito può, a motivo di tutto quanto detto, precipitare nella polvere…E’ necessario non dimenticare che il “gioco della vita ” può e deve essere intrapreso a tutte le età, perché il desiderio di stupore, l’infinita, infantile curiosità di sapere cosa riserverà il futuro è senza Tempo. Al centro dei nostri cuori c’è una “centrale” capace di ricevere gli impulsi riguardanti: la bellezza, la speranza, il coraggio, e finché essa sarà “attiva” resteremo giovani, pur avendo 90 anni! Solo cinismo, pessimismo, egoismo possono farci precipitare in una vecchiaia senza fine anche a 20 anni e “ibernare” il nostro CUORE….vegliamo perché ciò non…ci accada…. e ascoltiamo sempre ciò che  il cuore suggerisce…

Poppies copia