Archivio | 12 marzo 2013

Pietro Citati

Giungeva l’inverno. Una neve altissima nascondeva gli altopiani del Nord, la caccia nei parchi era impossibile e il mondo sembrava chiuso e ostile.

Allora il re faceva distendere al suolo un tappeto chiamato “La primavera di Cosroe”. L’orlo era ricamato di smeraldi, il centro rappresentava dei villaggi, dei corsi d’acqua, un giardino, un frutteto e un campo di grano.
Contemplando i disegni, Cosroe cancellava la neve e il freddo, e le gioie della primavera gli sembravano più prossime e confidenziali.
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