Ci sono giorni in cui la permanenza su questa Terra ci appare quasi impossibile a motivo dei vari accadimenti: terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche che spazzano via dal nostro Pianeta intere, inermi popolazioni. Ma anche la nostra stessa quotidianità non è esente da episodi negativi: la malattia di una persona cara, che vediamo soffrire e per la quale non possiamo fare nient’altro che offrirle il nostro appoggio morale e la nostra assistenza; o ancora di più l’infelicità di un figlio, che abbiamo visto crescere, al quale abbiamo cercato di dare tutto quanto potevamo, ma che alla resa dei conti sembra non aver ricevuto niente, perchè lo percepiamo infelice e insoddisfatto. Non possiamo, cosi, negare di venir colti da un lacerante scoraggiamento e la tentazione di “gettare la spugna” è molto alta!
Riflessione
E’ allora che dobbiamo ricorrere ai “profeti del nostro tempo”, uomini santi, che sia con le loro parole, che con il loro esempio, ci hanno indicato la strada da seguire.
Giovanni Paolo II, oggi beato, ha iniziato il suo Pontificato con una grande esortazione: ” Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!” e ha concluso il suo cammino terreno, mostrandosi al Mondo in tutta la sua fragilità.
Egli è stato un vero “testimone di speranza” che ci ha esortato, e ancora ci esorta a mantenere la “giusta rotta”, che non è quella di uno sterile ottimismo, ma semmai quella di un oggettivo realismo, che non si perde d’animo, nonostante le contrarietà, e continua ad operare per il bene comune nostro, delle persone che ci sono care e della realtà sociale alla quale apparteniamo.
E Benedetto XVI , scegliendo di dedicarsi alla preghiera in solitudine, non solo ce lo ha detto, ma ce lo ha dimostrato: tutti siamo “pellegrini e di passaggio su questa Terra”, quindi abbandoniamo la tentazione del “pessimismo, e facciamo del nostro meglio, perchè la nostra permanenza sia un fruttuoso operare per il BENE COMUNE!”
Questo è il mio preferito!!! Grazie da chi cerca di non perdere mai la speranza anche se circondata da un mare di pessimismo.