
Cinque chicchi di riso – Madre Teresa di Calcutta

Se un mattino di aprile già il glicine
per i quartieri che furono agiati
chiama la pioggia,
anche per noi intimo si fa il giorno,
il passero alla siepe fa ritorno.
L’uomo ha bisogno di qualcuno che gli voglia bene.
Basta una persona sola, purché gli voglia bene davvero,
e non sto parlando di grandi scene madri.
Buscaglia
Considerazione personale:
Vorremmo poter sollevare chi ci è accanto da tutto ciò che li addolora, invece possiamo solo voler loro bene, tanto bene. Certo come dice Buscaglia potrebbe bastare, ma purtroppo quella è solo poesia, perchè la prosa di tutti i giorni è molto diversa. Non dobbiamo lasciarci piegare dalle avversità; certo ci sono momenti di cedimento, ma devono essere solo momenti, perché se li facessimo durare di più affogheremmo, quindi occorre sempre rialzare subito la testa. E’ così che si risponde ai colpi della vita. Quella “vita” non sempre generosa nei nostri confronti, che però va vinta, va tenuta a bada.. Si può farlo con la fede, con la tenacia, con la forza d’animo. Dobbiamo usare queste strategie e la “vita” non vincerà, se continueremo a tenerle testa, fino alla fine dei nostri giorni. Forse vedendoci così decisi e combattivi, mollerà la presa, si dedicherà ad altre esistenze, e noi potremo tornare a “respirare” con respiri, finalmente, rilassati e profondi!
Se proprio devi odiarmi
fallo ora,
ora che il mondo è intento
a contrastare ciò che faccio,
unisciti all’ostilità della fortuna
piegami
non essere l’ultimo colpo
che arriva all’improvviso
Ah quando il mio cuore avrà superato questa tristezza.
Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto
non far seguire ad una notte ventosa
un piovoso mattino
non far indugiare un rigetto già deciso.
Se vuoi lasciarmi
non lasciarmi per ultimo
quando altri dolori meschini
avran fatto il loro danno
ma vieni per primo
così che io assaggi fin dall’inizio
il peggio della forza del destino
e le altri dolenti note
che ora sembran dolenti
smetteranno di esserlo
di fronte alla tua perdita.