Il tempo che si dona agli altri non è un tempo perduto, ma un tempo ritrovato: un tempo fecondo!
Donarsi senza voler niente in cambio vuol dire rendere feconda la propria vita, in modo tale che sia in grado di produrre “frutti di pace”, non solo per il nostro gruppo famigliare, ma per tutta l’umanità. Il bene che viene fatto nelle lunghe, faticose, tediose giornate, e quasi sempre uguali, è simile al lancio di una pietra in uno stagno; al momento sembra che essa affondi, ma se osserviamo bene, invece di affondare subito è capace di produrre una infinità di cerchi sull’acqua, che muovono l’acqua stagnante e donano ancora nuovo ossigeno alle piante della sponda e ai piccoli animali che fanno parte dell’ecosistema dello stagno.
La nostra società sembra questo “stagno”, ma noi siamo le pietre che sono ancora in grado di muovere l’acqua e di renderla respirabile, così che sia ancora apportatrice di vita, e non solo stagnante e sterile.
Io ringrazio coloro che costantemente danno questo esempio e mi ripropongo, anch’io, di essere una piccola pietra, capace di produrre piccoli cerchi…ma vitali!