
Le prove personali mi hanno insegnato il valore di una immeritata sofferenza. Quando le mie sofferenze aumentarono io mi resi subito conto che vi erano due maniere in cui potevo rispondere alla mia situazione: o reagire con risentimento o cercare di trasformare la sofferenza in una forza costruttiva. Decisi di seguire la seconda maniera. Riconoscendo la necessità della sofferenza, avevo cercato di farne una virtù: fosse anche solo per salvarmi dall’amarezza, avevo cercato di vedere le mie prove personali come una occasione per trasfigurare me stesso […] Ho vissuto questi ultimi anni con la convinzione che la sofferenza immeritata è redentiva! Vi sono alcuni che considerano ancora la croce come un ostacolo, altri lo considerano follia, ma io sono convinto, più di quanto lo sia mai stato prima, che essa è la Potenza di Dio per la salvezza sociale e individuale.[…]
Dio negli ultimi anni è stato profondamente reale per me. In mezzo ai pericoli esterni, ho sentito una calma interiore; in mezzo ai giorni desolati e a notti di terrore ho udito una voce interiore che diceva: “Ecco io sarò con te”. Quando le catene della paura e i ceppi delle frustrazioni avevano quasi ridotto all’impotenza i miei sforzi ho sentito la potenza di Dio che trasformava il travaglio della disperazione nella gioia della speranza.
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La foto sottolinea pienamente le parole del testo!
Complimenti!