Prendersi del tempo, liberarsi dal magnetismo di un ritmo di vita imposto da fuori è essenziale per arrivare a noi stessi e a Dio, per non essere costretti ad andare dove non si vuole andare. Per essere pienamente disponibili verso gli altri e dare loro il meglio delle nostre attenzioni e delle nostre ricchezze interiori bisogna possedere un’umanità piena e autentica. E’ necessario non “perdere se stessi”. Per fare ciò bisogna entrare in contatto con il nostro vero io, con ciò che ci può veramente far star bene. […] Gli altri hanno bisogno di noi, del nostro aiuto e delle nostre cure, ma anche noi abbiamo bisogno di noi e delle nostre attenzioni. Può essere più facile cercare di amare gli altri, accettandoli come sono, che accettare se stessi accettandosi come si è. Ma da questo dobbiamo partire: da un’accettazione fatta di verità, di riconciliazione, di misericordia e di amore; un’accettazione che non è passivo adattamento, ma processo attivo che ravviva ogni giorno le relazioni con il nostro prossimo e con Dio. […]
Siamo chiamati a farci prossimo all’altro senza dimenticare di “farci prossimo a noi stessi”, amare gli altri come amiamo e dobbiamo amare noi stessi, mai dimenticando che c’è un tempo per gli altri e un tempo per sè e questa sapienza viene da Dio!
Come è difficile…AMARSI!!