L’amore può essere paragonato ad un boomerang, strumento australiano concepito e costruito in modo che possa tornare tra le mani di chi lo lancia.
Come il boomerang l’amore non ha una traiettoria lineare, ma prima di tornare tra le mani del lanciatore compie varie ed elaborate evoluzioni e, solo quando le ha completate, ritorna al punto di partenza. Così “il boomerang dell’amore” : va impugnato dalla parte giusta, perchè se è impugnato male oltre a non partire può colpire malamente il lanciatore e ciò accade quando se ne fa un assoluto possesso personale; va tenuto con sicurezza, certi che è “amore” e che impugnarlo ha un vero e profondo senso; a quel punto, carichi di certezze ed aspettative, va lanciato con forza, lontano, molto lontano, il più distante possibile perchè possa arrivare ad abbracciare tutto: monti, mari colline… e tutti: giovani, donne, uomini …e solo se gli verrà data la capacità di compiere il suo “libero” percorso tornerà tra le mani del lanciatore, e non importa quanto tempo occorrerà per vederlo tornare, perchè quando sarà giunto il momento, il suo ritorno sarà un grande avvenimento, in quanto non sarà più lo strumento iniziale, ma sarà un nuovo oggetto: carico di “vita e di storia”. A quel punto andrà afferrato con forza e tenuto stretto per conoscere, in profondità, il viaggio che ha compiuto, e gli incontri che ha fatto. Il suo percorso, che non sarà stato sicuramente semplice, e gli incontri, che non saranno stati tutti favorevoli, renderanno “ricco” il lanciatore, che capendo quanto questo “strumento”, dopo il viaggio compiuto, vale non vorrà più tenerlo solo per sè, ma sarà pronto ad esercitarsi in mille e mille lanci, per far arrivare il suo “boomerang” il più lontano possibile, perchè il numero più grande possibile di persone possa giungere a conoscere il dono grande ed inestimabile che è…l’AMORE.