Archivio | 14 luglio 2013

L’orologio – Gabriele Adani

ruscello tempo
L’orologio è il mio tomento. A volte mi fermo, lo guardo, lo fisso, dimentico tutto, come se gli impegni ed il tempo e i pensieri e le gioie si fermassero. Come se non esistesse più nulla. Ma l’orologio continua. Inesorabile, affamato, macina giornate, ore e attimi, brutalmente, senza guardare in faccia a nessuno. E’ come la lava, passa dovunque e tutto travolge.
Vorrei sentirmi estraneo a quel “tic-tac” dell’orologio. Vorrei vedere il tempo passare davanti a me come un ruscello, come un fiume. Io sull’argine tranquillo e il tempo che scende come l’acqua verso la foce. Io all’asciutto e l’acqua torbida o chiara che viaggia. Invece sono come quei bastoncini, quelle bottiglie che galleggiano, è vero, ma viaggiano nel fiume.L’orologio che ho al braccio ad ogni frazione d’istante cammina e non si può fermare. […] ” Fermati gli grido!”gli grido, ma non mi sente. Come vento gelido, il tempo mi sfiora e passa, ed il suo bacio, la sua carezza, piano piano mi cambia…Posso urlare, ma il tempo non ha orecchi. Posso minacciare, ma il tempo vede e sorride e non perde d’occhio la carica dell’orologio. […]
Il tempo  per l’uomo è…lo stimolo che ricorda l’immortalità.