
Se andiamo a scavare, ci accorgiamo in fondo che oltre la logica del fallimento non c’è che la perseveranza: quando gli orizzonti sono chiusi, i muri da abbattere sono alti, la lotta impone la perseveranza.
Nella perseveranza ancora una volta misuriamo noi stessi: se siamo pazienti, se siamo tenaci, di buon carattere e temperanti. E’ nella perseveranza che possono emergere le nostre migliori qualità.
Più spesso la nevrosi quotidiana ci allontana da queste virtù: corriamo, dobbiamo realizzare tutto e subito, non abbiamo tempo per perseverare.
Sembra che l’orologio del tempo vada all’impazzata, poi quel che conta non è essere, ma apparire.
Invece nella perseveranza viene affrontato e superato quel momentaneo dolore e sacrificio che emergono di più e che non ci fanno apparire affascinanti e sempre sulla cresta dell’onda.
Questa doppia faccia della medaglia non ci piace, ci sta troppo stretta, così la rigettiamo da noi stessi.
La perseveranza, dunque, non è la lotta contro il tempo, ma l’attenzione ai dettagli delle cose da cogliere per il buon fine e, siccome abbiamo perso il vero senso estetico della vita, perseverare non piace mai a nessuno.
Invece il vero coraggio nella vita è proprio questo: sperare contro ogni speranza…
(da Il tesoro nel campo. R. Manasse A.De Simone)