Archivio | Maggio 2014

Il profumo, qualcosa a cui pensare

 

profumo

Mentre se ne stava davanti alla sua classe di 5, il primo giorno di scuola , la maestra disse ai bambini una falsità. Come la maggior parte degli insegnanti, guardò i suoi studenti e disse che lei li amava tutti allo stesso modo .

Tuttavia, ciò era impossibile, perché lì in prima fila, accasciato sul sedile, c’era un ragazzino di nome Teddy Stoddard. La signora Thompson aveva osservato Teddy l’anno prima e aveva notato che non giocava bene con gli altri bambini, che i suoi vestiti erano disordinati e che aveva bisogno costantemente di un bagno. Inoltre, Teddy era scontroso e solitario. Arrivò il momento che la signora Thompson avrebbe dovuto evidenziare il negativo rendimento scolastico di Teddy, ma chiese invece di vedere i risultati degli anni precedenti di ogni bambino ed esaminò quelli di Teddy per ultimo. Tuttavia, quando vide il suo fascicolo, rimase sorpresa: il primo maestro elementare di Teddy aveva scritto “Teddy è un bambino brillante con una risata pronta”. Lui fa il suo lavoro in modo ordinato e ha buone maniere … ” . Il suo secondo insegnante elementare aveva scritto, “Teddy è uno studente eccellente, ben voluto dai suoi compagni di classe , ma lui è tormentato perché sua madre ha una malattia terminale e la vita in casa deve essere una lotta .” Il suo insegnante di terza elementare aveva scritto, “La morte di sua madre è stata dura per lui e tenta di fare del suo meglio, ma suo padre non mostra molto interesse e la sua vita di casa presto lo influenzerà, se non verranno presi i giusti provvedimenti. ”

Infine l’insegnante del quarto anno di Teddy aveva scritto , “Teddy si è rinchiuso in se stesso e non mostra più interesse per la scuola. Non ha amici e qualche volta dorme in classe “.

A questo punto, la signora Thompson si rese conto del problema e si vergognò di se stessa. Si sentì anche peggio quando i suoi studenti portarono i regali di Natale, avvolti in bellissimi nastri e carta brillante , fatta eccezione per Teddy. Il suo dono era stato maldestramente avvolto nella pesante, carta marrone di un sacchetto di generi alimentari. La signora Thompson però aprì il regalo prima degli altri. Alcuni bambini cominciarono a ridere quando viderò un braccialetto di strass con alcune pietre mancanti e una bottiglia piena per un quarto di profumo, ma lei soffocò le risate dei bambini esclamando quanto fosse grazioso il braccialetto e mettendo un po’ di profumo sul polso.

Quel giorno Teddy Stoddard rimase dopo la scuola, giusto il tempo di dire: “Signora Thompson , oggi profumava proprio come la mia mamma quando usava quel profumo”. Dopo che i bambini se ne furono andati, la signora Thompson pianse per almeno un’ora, da quel giorno si dedicò veramente ai bambini e non solo per insegnare loro le varie materie. Prestò particolare attenzione a Teddy e con la sua vicinanza la mente del piccolo Teddy iniziò a rianimarsi. Più lei lo incoraggiava, più velocemente Teddy rispondeva. Alla fine dell’anno, Teddy era diventato uno dei bambini più intelligenti della classe e, nonostante la sua bugia che avrebbe amato tutti i bambini in ugual modo, Teddy divenne uno dei suoi “preferiti”.

Un anno dopo la fine della scuola trovò un biglietto sotto la porta da Teddy, diceva che era sempre la migliore insegnante che avesse mai avuto in vita sua . Sei anni passarono prima che ricevesse un’altra nota da Teddy. Terminato il liceo, terzo nella sua classe, la signora Thompson era ancora la migliore insegnante che avesse mai avuto in vita sua. Quattro anni dopo, ricevette un’altra lettera, dicendo che quando le cose erano difficili, a volte, era rimasto a scuola, si era impegnato al massimo e ora si sarebbe presto laureato al college con il massimo degli onori. Confermava che la signora Thompson era sempre la migliore e preferita insegnante che avesse mai avuto in tutta la sua vita.

Poi altri quattro anni passarono e arrivò ancora un’altra lettera. Questa volta spiegava che dopo aver ottenuto la laurea, aveva deciso di andare avanti. La lettera spiegava che lei era ancora la migliore e preferita insegnante che avesse mai avuto, ma ora il suo nome era un po’ di più …. La lettera era firmata, Theodore F Stoddard, Dr.

Ma la storia non finisce qui. Arrivò ancora un’altra lettera quella primavera. Teddy scrisse che aveva incontrato una ragazza e stava per sposarsi. Spiegò che suo padre era morto un paio di anni prima e chiese alla signora Thompson di accompagnarlo al matrimonio facendo le veci della madre dello sposo.

Naturalmente, la signora Thompson accettò. E indovinate un po’ che fece ?
Indossò quel braccialetto, quello con i vari strass mancanti che Teddy le aveva regalato e fece in modo di mettere il profumo che la madre di Teddy indossava l’ultimo Natale che passarono insieme.

Si abbracciarono e il Dr. Stoddard sussurrò all’orecchio della signora Thompson, “Grazie signora Thompson per aver creduto in me. Grazie mille per avermi fatto sentire importante e e avermi mostrato che avrei potuto fare la differenza .”

La signora Thompson, con le lacrime agli occhi, sussurrò “Teddy, hai sbagliato tutto . Sei stato tu quello che mi ha insegnato che potevo fare la differenza. Non sapevo come insegnare fino a quando ti ho incontrato. ”

Questa storia riscalda i cuori… almeno a me è capitato questo.

Perché non provare a fare la differenza nella vita di qualcuno, oggi? domani?
Atti casuali di gentilezza, penso che si chiamino.

Come si sta senza di me -Soren Kierkegaard

red and yellow

Volevo scriverti, non per sapere come stai tu, ma per sapere come si sta senza di me. Io non sono mai stata senza di me e quindi non lo so. Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene, a non sentirmi ridere, a non sentirmi canticchiare canzoni stupide, a non sentirmi parlare, a non sentirmi sbraitare quando mi arrabbio, a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno, a non avermi pronta lì a fare qualsiasi cosa per farti stare bene. Forse si sta meglio, o forse no.. Però mi è venuto il dubbio e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te. Perchè sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te, poi però preferisco non rispondere che tanto va bene così. Ho addirittura dimenticato me stessa per poter ricordare te.

L’ascolto del cuore

conchiglia spiaggia
L’ascolto del cuore nasce dalla finezza dell’anima. Essa quando è raffinata è capace di ascoltare tutte le creature e, per assurdo, anche le cose. Così nella quotidianità e nello scorrere a volte banale del tempo il cuore sa prestare il suo orecchio a ciò che accade attorno ad esso.
E’ il cuore che sa riconoscere negli scricchiolii della casa i turbamenti dei suoi occupanti e le mutazioni avvenute nelle loro vite. Esso sa quando in una casa, pur divenuta deserta c’è ancora vita, perchè la persona che si aggira tra le sue mura ha saputo trasformare quella visibile deserta solitudine in una nuova realtà dove la pienezza non è più fisica, ma è divenuta spirituale, perchè tutte le persone che tra quelle mura hanno ricevuto amore, anche se ora sono altrove hanno comunque lasciato un loro segno…e il “cuore in ascolto” sa trasformare questo segno, forse piccolo e invisibile ai più, in un seme di vita nuova dove i ricordi non sono più cicatrici brucianti, ma teneri germogli, che sapranno dare…fiori di pace e frutti di speranza.

 

Figliolo ti dirò una cosa – L. Hughes

buio
Figliolo, ti dirò una cosa:
la vita per me non è stata una scala di cristallo.
Ho avuto chiodi
e schegge,
e tavole sconnesse,
e tratti senza tappeto:
nudi.
Ma sempre
continuavo a salire,
raggiungevo un pianerottolo,
svoltavo un angolo,
e certe volte entravo nel buio
dove non c’era la luce.
Perciò, figliolo, non tornare indietro.
Non fermarti sugli scalini
perchè ti è faticoso andare.
Non cadere, adesso:
perchè io continuo ancora, amore,
ancora mi arrampico,
e la vita per me non è stata una scala di cristallo.

Stephen Littleword – Quando la vita

fiore acqua
Quando la vita ti da mille motivi per cadere, tu rialzati
quando i giorni sembrano bui e senza via d’uscita, tu spera,
quando le delusioni urlano più forte dei sogni, tu costruisci
quando le rughe solcano il tuo viso, tu sorridi,
quando ti senti solo, vieni a cercarmi,
ti parlerò di come fare a rialzarti, ma tu fa lo stesso con me.
Ne ho bisogno…Miglioriamo insieme!

… l’attimo …

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La nostra esistenza è una somma di anni e questi anni sono un complesso di giorni,nei quali sono racchiusi milioni di attimi: non tutti pregnanti…anche per colpa nostra, che li gettiamo via, perchè gli attimi ci sembrano fatti di niente, invece, in ognuno di essi, è nascosto il segreto della felicità!
E’ infatti in un attimo che si decide come esistere, per chi esistere e non tanto per cosa…ed è in un attimo che scegliamo se “accendere” una vita o “spegnerla”, ed è ancora in un solo, piccolo, insignificante attimo che per gli altri diventiamo un’oasi di pace o un arido deserto, perchè ci poniamo nei loro confronti come oasi o come fardello.
Fermiamoci e pensiamo che è meglio rendere i nostri attimi unici, scegliendo di diventare, per chi si affianca a noi, seminatori di speranza.
Ogni nostro giorno, allora, non sarà più  una somma di momenti tutti uguali, ma verrà trasformato da “quell’attimo” nel quale ci saremo trasformati in  piacevoli compagni di quel viaggio che è la vita: dono unico, irripetibile e al quale non è giusto rinunciare solo perchè… per “un attimo”….abbiamo pensato, o abbiamo fatto pensare che… non ne valesse la pena…

Quelle come me – Alda Merini

mano foglia
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l’Anima,
perchè un’anima da sola  è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,
pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano,
tentano di insegnarlo a chi sta sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre,
e quando smettono d’amare è solo perchè
piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio,
perchè la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore, perchè sai che ti lasceranno andare senza chiederti nulla.
Quelle come me, amano troppo, pur sapendo che, in cambio,
non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto…
Alda Merini