
E’ sbagliato rimpiangere il tempo passato e sarebbe meglio poter apprezzare e valorizzare il momento storico nel quale siamo inseriti, ma quando una società perde il rispetto dell’altro viene naturale ritornare con il pensiero, se si ha una certa età, a quando non solo il rispetto esisteva, ma era una caratteristica delle persone perbene che sentivano la necessità di rispettare il loro prossimo, chiunque esso fosse e di manifestarglielo con un tratto fine della buona educazione come il saluto per la strada, il sorriso donato per il puro piacere di dare, il proprio posto sull’autobus, o in una coda a qualche sportello anagrafico….Ma non è più così perché i tratti fini della buona educazione sono stati vinti, soffocati e soppressi dalla diffidenza, sentimento che fa inaridire il cuore e non permette di stringere rapporti di serena fratellanza nemmeno con il vicino di pianerottolo! La diffidenza si insinua tra le persone e le tiene distanti con una forza invisibile, difficile da vincere.
Eppure basterebbe poco per credere ancora nella bontà degli altri, sarebbe sufficiente la semplice parola “mi scusi” in caso di scontro o di incomprensione; sarebbe sufficiente un sorriso di comprensione e di compartecipazione al momento che si sta vivendo…ma la diffidenza, che è sempre in agguato, con il suo gelo si insinua tra i migliori sentimenti e li…congela!!!
E’ troppo importante però provare a ritornare alle “buone maniere”; esse, come i cerchi nell’acqua prodotti da un sasso lanciato dalla riva, si possono propagare e diventare un unico cerchio dentro al quale tornare a costruire una società più serena e…rilassante!….