Collocazione provvisoria! Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce: la mia, la tua, non solo quella di Cristo.
Coraggio, allora, tu che soffri inchiodato su una carrozzella. Animo, tu che provi i morsi della solitudine. Abbi fiducia, tu che bevi il calice amaro dell’abbandono. Non imprecare, sorella che ti vedi distruggere giorno dopo giorno dal male che non perdona. Asciugati le lacrime, fratello che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici. Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire. Non abbatterti, fratello povero che non sei calcolato da nessuno.
Coraggio! La tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “collocazione provvisoria”.
Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della Croce. ” Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra”.
Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio: ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane; ecco le saracinesche che comprimono in spazi circoscritti tutti i rantoli della terra; ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli e dell’uomo.
Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota! Al di fuori di quell’orario c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio.
Coraggio, allora, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla Croce. C’è anche per te una pietà sovrumana.
Don Tonino Bello