“Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora.”
Haruki Murakami
Vivere la vita
con le gioie e coi dolori di ogni giorno,
Vivere la vita
e inabissarti nell’amore è il tuo destino,
è quello che Dio vuole da te.
Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui,
correre con i fratelli tuoi…
Scoprirai allora il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai.
Vivere la vita
è l’avventura più
stupenda dell’amore,
Vivere perchè ritorni
al mondo l’unità,
perchè Dio sta nei fratelli tuoi…
Scoprirai allora
il cielo dentro di te,
una scia di luce lascerai……
è quello che Dio vuole da te.
(canto liturgico)
Datemi un raggio di sole chiaro
per poi portarlo dove c’è il buio.
Datemi un soffio di cielo azzurro
per poi donarlo a chi non lo vede …
Ed un sorriso da far volare
sopra il visetto di ogni bambino.
Datemi un cuore sempre più grande
perché io possa donare amore.
Datemi tutto ciò che volete
io sono qui con le braccia aperte
e con la gioia dentro il mio cuore
trasformerei ogni cosa in amore.
Niente è più bello di stare insieme
e con dolcezza volersi bene
e il nostro canto vola lontano
per dare a tutti serenità.
Datemi un pianto da consolare
ed una lacrima da asciugare.
Datemi un sogno da realizzare
per poi donarlo a chi l’ha perduto.
E se un bambino non ha un sorriso
io sono qui per dargli coraggio.
Datemi pure un viso un po’ stanco
per trasformarlo in felicità.
Datemi tutto ciò che volete …
Cerca di penetrare il senso della povertà di Cristo, se vuoi essere ricco.
Cerca di penetrare il senso della sua debolezza, se vuoi ottenere la salute.
Cerca di penetrare il senso della sua croce, se non vuoi provare confusione;
il senso della sua ferita, se vuoi sanare le tue;
il senso della sua morte, se vuoi guadagnare la vita eterna;
il senso della sua sepoltura, se vuoi trovare la risurrezione.
Un viaggiatore disse a uno dei discepoli del grande maestro: “Sono venuto da molto lontano per ascoltare il maestro, ma non trovo niente di straordinario nelle sue parole”. Il discepolo rispose: “Non ascoltare le sue parole. Ascolta il suo messaggio”. E quello replicò: “Come si fa?”. Rspose il discepolo:” Afferra una frase che lui dice. Scuotila bene finchè tutte le parole cadano. Ciò che rimarrà infiammerà il tuo cuore”.
Un nuovo giorno per una nuova fede: più forte, più certa, più coraggiosa; la fede di Abramo che ha dato tutto a Dio e spera e aspetta che Dio si ricordi di lui e quando lo fa non può però rilassarsi nemmeno un attimo, perchè quel dono che gli ha fatto, il figlio Isacco, lo rivuole indietro nel modo più atroce. Certo nel momento supremo del sacrificio gli si mostra e gli afferra la mano perchè non faccia del male a suo figlio, perchè era solo una prova! Dio prova il nostro amore, come un amante prova l’amore dell’amata, se riusciamo a darglielo tutto, senza tentennamenti, dubbi o quant’altro, Dio si mostra a noi in tutta la sua potenza, ma come è difficile fare ciò per il nostro cuore di carne, per i nostri occhi umani che vogliono vedere bene la strada che devono intraprendere, e difficilmente accettano di avanzare nel buio più totale e più assoluto. Quel buio ci viene dato per provare il nostro amore, la nostra fiducia e soprattutto la nostra speranza. Dio vuole che speriamo in Lui, solo in Lui, non nelle nostre abilità o capacità. Vuole che se anche stiamo camminando sul ciglio di un burrone crediamo che non cadremo, perchè Lui sicuramente ci sta sostenendo e mantenendo in equilibrio. Questa fede così pura, così adamantina è una conquista dovuta ad un esercizio quotidiano di fiducia e di abbandono nelle sue “materne e paterne mani”.