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Saggezza Cherokee

Si narra di un anziano Cherokee seduto davanti al tramonto con suo nipote. “Nonno perchè gli uomini combattono?” L’anziano con gli occhi rivolti verso il sole, calante al giorno, che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma: “ogni uomo prima o poi è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perchè lo scontro più feroce è quello che avviene tra due lupi”. “Quali lupi, nonno?” “Quelli che ogni uomo porta dentro di sè.”

Il bambino non riusciva a capire. Attese che il nonno rompesse l’attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine, l’anziano che aveva dentro di sè la saggezza del tempo, riprese con il suo tono calmo. “Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo.” L’anziano fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto. “E l’altro?” “L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede:” Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero. “E quale lupo vince?” L’anziano Cherokee  si girò a guardarlo e gli rispose con occhi puliti. “Quello che nutri di più”

Un po’ d’argento – Bruno Ferrero

“Rabbì che cosa pensi del denaro?” chiese un giovane al maestro.
“Guarda dalla finestra” disse il maestro, “cosa vedi?”
“Vedo una donna con un bambino, una carrozza trainata da due cavalli e un contadino che va al mercato”.
“Bene. Adesso guarda nello specchio. Che cosa vedi?”.
“Che cosa vuoi che veda rabbì? Me stesso, naluralmente”.
“Ora pensa: la finestra è fatta di vetro e anche lo specchio è fatto di vetro.
Basta un sottilissimo strato d’argento sul vetro e l’uomo vede solo se stesso”.
Siamo circondati da persone che hanno trasformato in specchi le loro finestre. Credono di guardare fuori e continuano a contemplare se stessi.
Non permettere che la finestra del tuo cuore diventi uno specchio.

Il ricco e il povero – Anonimo

cuore
Un giorno un uomo  ricco consegnò un cesto di spazzatura ad un uomo povero.
L’uomo povero gli sorrise e se ne andò con il cesto, poi lo svuotò, lo lavò, lo riempì di fiori bellissimi: Ritornò dall’uomo ricco e glielo diede.
L’uomo ricco si stupì e gli disse:
“Perchè mi hai donato fiori bellissimi se io ti ho dato la spazzatura?”
E l’uomo povero disse:
“Ogni persona dà ciò che ha nel cuore.”

Il profumo, qualcosa a cui pensare

 

profumo

Mentre se ne stava davanti alla sua classe di 5, il primo giorno di scuola , la maestra disse ai bambini una falsità. Come la maggior parte degli insegnanti, guardò i suoi studenti e disse che lei li amava tutti allo stesso modo .

Tuttavia, ciò era impossibile, perché lì in prima fila, accasciato sul sedile, c’era un ragazzino di nome Teddy Stoddard. La signora Thompson aveva osservato Teddy l’anno prima e aveva notato che non giocava bene con gli altri bambini, che i suoi vestiti erano disordinati e che aveva bisogno costantemente di un bagno. Inoltre, Teddy era scontroso e solitario. Arrivò il momento che la signora Thompson avrebbe dovuto evidenziare il negativo rendimento scolastico di Teddy, ma chiese invece di vedere i risultati degli anni precedenti di ogni bambino ed esaminò quelli di Teddy per ultimo. Tuttavia, quando vide il suo fascicolo, rimase sorpresa: il primo maestro elementare di Teddy aveva scritto “Teddy è un bambino brillante con una risata pronta”. Lui fa il suo lavoro in modo ordinato e ha buone maniere … ” . Il suo secondo insegnante elementare aveva scritto, “Teddy è uno studente eccellente, ben voluto dai suoi compagni di classe , ma lui è tormentato perché sua madre ha una malattia terminale e la vita in casa deve essere una lotta .” Il suo insegnante di terza elementare aveva scritto, “La morte di sua madre è stata dura per lui e tenta di fare del suo meglio, ma suo padre non mostra molto interesse e la sua vita di casa presto lo influenzerà, se non verranno presi i giusti provvedimenti. ”

Infine l’insegnante del quarto anno di Teddy aveva scritto , “Teddy si è rinchiuso in se stesso e non mostra più interesse per la scuola. Non ha amici e qualche volta dorme in classe “.

A questo punto, la signora Thompson si rese conto del problema e si vergognò di se stessa. Si sentì anche peggio quando i suoi studenti portarono i regali di Natale, avvolti in bellissimi nastri e carta brillante , fatta eccezione per Teddy. Il suo dono era stato maldestramente avvolto nella pesante, carta marrone di un sacchetto di generi alimentari. La signora Thompson però aprì il regalo prima degli altri. Alcuni bambini cominciarono a ridere quando viderò un braccialetto di strass con alcune pietre mancanti e una bottiglia piena per un quarto di profumo, ma lei soffocò le risate dei bambini esclamando quanto fosse grazioso il braccialetto e mettendo un po’ di profumo sul polso.

Quel giorno Teddy Stoddard rimase dopo la scuola, giusto il tempo di dire: “Signora Thompson , oggi profumava proprio come la mia mamma quando usava quel profumo”. Dopo che i bambini se ne furono andati, la signora Thompson pianse per almeno un’ora, da quel giorno si dedicò veramente ai bambini e non solo per insegnare loro le varie materie. Prestò particolare attenzione a Teddy e con la sua vicinanza la mente del piccolo Teddy iniziò a rianimarsi. Più lei lo incoraggiava, più velocemente Teddy rispondeva. Alla fine dell’anno, Teddy era diventato uno dei bambini più intelligenti della classe e, nonostante la sua bugia che avrebbe amato tutti i bambini in ugual modo, Teddy divenne uno dei suoi “preferiti”.

Un anno dopo la fine della scuola trovò un biglietto sotto la porta da Teddy, diceva che era sempre la migliore insegnante che avesse mai avuto in vita sua . Sei anni passarono prima che ricevesse un’altra nota da Teddy. Terminato il liceo, terzo nella sua classe, la signora Thompson era ancora la migliore insegnante che avesse mai avuto in vita sua. Quattro anni dopo, ricevette un’altra lettera, dicendo che quando le cose erano difficili, a volte, era rimasto a scuola, si era impegnato al massimo e ora si sarebbe presto laureato al college con il massimo degli onori. Confermava che la signora Thompson era sempre la migliore e preferita insegnante che avesse mai avuto in tutta la sua vita.

Poi altri quattro anni passarono e arrivò ancora un’altra lettera. Questa volta spiegava che dopo aver ottenuto la laurea, aveva deciso di andare avanti. La lettera spiegava che lei era ancora la migliore e preferita insegnante che avesse mai avuto, ma ora il suo nome era un po’ di più …. La lettera era firmata, Theodore F Stoddard, Dr.

Ma la storia non finisce qui. Arrivò ancora un’altra lettera quella primavera. Teddy scrisse che aveva incontrato una ragazza e stava per sposarsi. Spiegò che suo padre era morto un paio di anni prima e chiese alla signora Thompson di accompagnarlo al matrimonio facendo le veci della madre dello sposo.

Naturalmente, la signora Thompson accettò. E indovinate un po’ che fece ?
Indossò quel braccialetto, quello con i vari strass mancanti che Teddy le aveva regalato e fece in modo di mettere il profumo che la madre di Teddy indossava l’ultimo Natale che passarono insieme.

Si abbracciarono e il Dr. Stoddard sussurrò all’orecchio della signora Thompson, “Grazie signora Thompson per aver creduto in me. Grazie mille per avermi fatto sentire importante e e avermi mostrato che avrei potuto fare la differenza .”

La signora Thompson, con le lacrime agli occhi, sussurrò “Teddy, hai sbagliato tutto . Sei stato tu quello che mi ha insegnato che potevo fare la differenza. Non sapevo come insegnare fino a quando ti ho incontrato. ”

Questa storia riscalda i cuori… almeno a me è capitato questo.

Perché non provare a fare la differenza nella vita di qualcuno, oggi? domani?
Atti casuali di gentilezza, penso che si chiamino.

Cicatrici – Sconosciuto

filo erbaIn un caldo giorno d’estate nel sud della Florida, un bambino decise di andare a nuotare nella laguna dietro casa sua. Uscì dalla porta posteriore correndo e si gettò in acqua nuotando felice.

Sua madre lo guardava dalla casa attraverso le finestre e vide con orrore cosa stava succedendo.
Corse subito verso suo figlio gridando più forte che poteva.
Sentendo le urla il bambino si allarmò e nuotò verso sua madre, ma era ormai troppo tardi.
La mamma afferrò il bambino per le braccia proprio quando il caimano gli afferrava le gambe.
La donna tirava determinata con tutta la forza del suo cuore.
Il coccodrillo era più forte, ma la mamma era molto più determinata e il suo amore non l’abbandonava.
Un uomo sentì le grida, si precipitò sul posto con una pistola e uccise il coccodrillo.
Il bimbo si salvò e, anche se le sue gambe erano ferite gravemente, poté di nuovo camminare.
Quando uscì dal trauma un giornalista domandò al bambino se voleva mostrargli le cicatrici sulle sue gambe.
Il bimbo sollevò la coperta e gliele fece vedere.
Poi con grande orgoglio si rimboccò le maniche e disse: “Ma quelle che deve vedere sono queste”. Erano i segni delle unghie di sua madre che l’avevano strette con forza. “Le ho perché la mamma non mi ha lasciato e mi ha salvato la vita”.

Morale della favola:

Anche noi abbiamo cicatrici di un passato doloroso.
Alcune sono causate dai nostri peccati, ma alcune sono le impronte di Dio quando ci ha sostenuto con forza per non farci cadere fra gli artigli del male.
Ricordiamoci che se qualche volta l’anima ha sofferto. . . è perché Dio ci ha afferrato troppo forte affinché non cadessimo.

Vale quel prezzo – Olivier Clement

libro

Abba Atanasio aveva copiato su una bellissima pergamena che valeva diciotto monete d’oro, tutto l’Antico e il Nuovo Testamento.
Un giorno un fratello venne a trovarlo, e vedendo il libro se lo portò via. Quel giorno stesso, abba Atanasio volle leggerlo, si accorse che era sparito, e capì che il fratello l’aveva preso. Ma non mandò nessuno a interrogarlo, per paura che aggiungesse al furto la menzogna.
Ora, quel fratello si recò alla città vicina per vendere il libro, e ne chiese sedici monete d’oro. Il compratore gli disse:”Lasciamelo, perché io possa vedere se vale questo prezzo”. E il compratore lo portò a Sant’Atanasio dicendogli:”Padre, guarda per favore questo libro e dimmi se credi che io debba comprarlo per sedici monete d’oro. E’ questo il suo valore?” Abba Atanasio rispose: “Sì, è un bel libro, vale quel prezzo”: Il compratore tornò a cercare il fratello e gli disse: “Ecco il tuo denaro. Ho mostrato il libro ad abba Atanasio che l’ha trovato molto bello, e stima che valga almeno sedici monete d’oro”. Il fratello domandò:”E’ tutto quello che ha detto?? Non ha fatto altre osservazioni??” “No”, rispose il compratore, “neppure una parola”. “Ebbene”, disse il fratello, “ho cambiato idea, non voglio più vendere questo libro”. Poi andò in tutta fretta da abba Atanasio e lo supplicò piangendo di riprendere il suo libro. Ma l’abba rifiutò dicendo: “Va’ in pace, te lo regalo”: Ma il fratello rispose: “Se tu non lo riprendi, non avrò mai più pace”: E il fratello passò con abba Atanasio il resto della sua vita.

(Alle fonti con i padri)

I ciliegi innamorati – Storia Zen

alberiDue Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare. Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono. Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.. Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi.. ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono. Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.

Il bambino che scriveva sulla sabbia – Alessandro Bon

sabbia mare
Un bambino tutti i giorni si recava in spiaggia e scriveva sulla spiaggia:”Mamma ti amo”; poi guardava il mare cancellare la scritta e correva via sorridendo.
Un vecchio triste passeggiava tutti i i giorni su quel litorale, e lo vedeva giorno dopo giorno scrivere la stessa frase, e guardare felice il mare portagliela via. Fra sè e sè pensava: “Questi bambini sono così stupidi ed effimeri.”
Un giorno si decise ad avvicinare il bambino, non avrà avuto più di dieci anni e gli chiese: “Ma che senso ha che tu scriva “Mamma ti amo!” sulla sabbia che poi il mare te la porta via?. Diglielo tu che le vuoi bene.”
Il bambino si alzò, e guardando l’ennesima scritta cancellata dall’acqua salata disse al vecchio: “Io non ce l’ho la mamma! Me l’ha portata via Dio come fa il mare con le mie scritte.  Eppure torno qui ogni giorno a ricordare alla mamma e a Dio che non si può cancellare l’amore di un figlio per la propria madre:”
Il vecchio si inginocchiò, e con le lacrime agli occhi scrisse: “Nora. Ti amo!”, era il nome della moglie appena morta. Poi prese il bimbo per mano e assieme guardarono la scritta sparire.
(scritto nel 2009 da Alessandro Bon)

La storia della matita – Paulo Coelho

matite
Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo la lettera. A un certo punto, le domandò:
Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me?”
La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: “E’ vero sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo: Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto.” Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunchè di speciale. “Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!”
“Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell’esistenza sarai sempre una persona in pace col mondo.
 Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. “Dio”: ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la sua volontà.
Seconda qualità, di tanto in tanto, devi interrompere la scrittura e usare il temperino. E’ un’azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perchè devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.
Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un’azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.
Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.
Ecco la quinta qualità della matita. essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione.

L’abbraccio – David Grossman

abbraccio“Ecco, prendi te per esempio. Tu sei unico”, spiegò la mamma, “e anch’io sono unica, ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola”:
“Allora abbracciami”, disse Ben  stringendosi alla mamma.
Lei lo tenne stretto a sè. Sentiva il cuore di Ben che batteva. Anche Ben sentì il cuore della mamma e l’abbracciò forte forte.
“Adesso non sono solo”, pensò mentre l’abbracciava, “adesso non sono solo. Adesso non sono solo”.
“Vedi”, gli sussurrò mamma, “proprio per questo hanno inventato l’abbraccio”.