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Cos’è la poesia? – Maxence Femine

goccia
“Cos’è la poesia?” domandò il monaco.
“E’ un mistero ineffabile”, rispose Yuko.
Un mattino, il rumore della brocca dell’acqua che si spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia l’animo e gli conferisce la sua bellezza. E’ il momento di dire l’indicibile. E’ il momento di viaggiare senza muoversi. E’ il momento di diventare poeti.
Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe. Un haiku.
Un mattino, ci si sveglia. E’ il momento di ritirarsi dal mondo, per meglio sbalordirsene.
Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere.
Maxence Femine
(dal romanzo Neve)

Richiesta – Anna Kamienska

paesaggio fiume alberi
Signore ridona alle cose il loro splendore perduto
rivesti il mare dellla sua magnificenza consueta
e torna a coprire i boschi di vari colori
togli la cenere dagli occhi
lava via l’amarezza dalle lingue
fai cadere acqua pura che si mescoli alle lacrime
lascia che i nostri morti dormano nel verde
che la nostra pena ostinata non riesca a imbrigliare il tempo
e che il cuore dei vivi fiorisca d’amore.

Joe R. Lansdale – Era … il fiume

caleidoscopio fiume

Era semplicemente il fiume. Improvvisamente mi colpì il pensiero che era proprio come la vita, quel fiume. Tu ci navighi semplicemente sopra e, se arriva una pioggia forte, un’inondazione o qualcosa del genere e una parte viene spazzata via, col tempo tutto torna al suo posto. Be’, magari con qualcosa di diverso, ma in sostanza resta lo stesso. Il fiume non cambia, ma la gente su quel fiume sì.

Riflessione

La vita porta tumulti e rivoluzioni, ma poi tutto si ricompone, come in un caleidoscopio, cambiano le immagini che vediamo, ma la sostanza, cioè i vetrini colorati allo specchio, non cambia, né per  numero né per dimensione.
La vita porta novità a chi le vuole vedere, ma tutto cambia in apparenza, pur nell’immobilità di leggi fissate dal destino.
Dopo la “guerra”, tutto torna sereno (tutto è in divenire)…. Per chi cerca qualcosa che sente , qualcosa in cui crede, qualcosa di cui solo lui conosce l’esistenza, qualcosa che non si può comprare e neppure trattenere, ma solo sperare, a nulla  serve la polemica, occorre soltanto vivere e lasciare che l’acqua scorra, se sarà destino, l’acqua porterà ciò per cui  egli ha creduto di poter spendere la propria vita. Se l’attesa risulterà vana ? Pazienza ……….. tutto scorre, anche le nostre vite, come la luna ed il sole che si possono “incontrare” solo durante le eclissi e per pochi secondi, ma si amano dall’inizio dei secoli e per l’eternità, è il loro destino.

Poesia cinese ignoto (intorno al 100 a. C.)

uomo paesaggio

Gli amici.
Se tu venissi, portato in carrozza
e io avessi una giubba da contadino
e ci incontrassimo un giorno così per la strada
tu scenderesti e ti inchineresti.
E se tu vendessi acqua
e io venissi a passeggiare montato a cavallo
e ci incontrassimo un giorno così per la strada
io smonterei dinanzi a te.

Riflessione.
L’amicizia, quando è vera e grande, rende possibile l’incontro tra i re e i potenti della terra e gli umili e gli sconfitti dalla vita! Essa è un sentimento più duraturo dell’amore, perchè per sopravvivere non gli serve il “fuoco della passione”, ma gli è sufficiente “la luce di un sorriso”!

Amicizia: un canto nel cuore

stagno
Sapere di avere un amico ci fa iniziare ogni giorno con un “canto nel cuore”, ci risvegliamo ai piedi di una sorgente dove la luce del mattino filtra tra le fronde, e lo scrosciare dell’acqua accompagna la  “rinascita”, quell’acqua nella quale possiamo rispecchiarci e che  restituisce non l’immagine del nostro volto, ma quella del ” sorriso amico”: luminoso, franco, amico, schietto!
Ed è con quest’immagine che comincia il nostro “viaggio nel tempo”, dove incontreremo volti, ascolteremo parole, punteremo i nostri occhi in altri occhi, ritrovando in essi quella luce che è la nostra amicizia: dono di Dio alla nostra vita!
Amicizia che è capace di fare di noi dispensatori di pace, di serenità, di speranza, perchè è solo il cuore abitato…il cuore dove è scritto un nome…il cuore dove è impresso un volto…, che può dire ad altri cuori: “Credete, amate, gioite, l’amicizia farà di voi persone nuove, doni di Dio al prossimo.”,
Questo nostro tempo, è abitato da uomini e donne che non sanno più abbracciarsi, ma creano distanze dai loro simili, che non sono solo “muri di pietra”, ma “baluardi interiori di diffidenza” e così vagano in cerca di quell’acqua che sa dissetare, quella sorgente cristallina che si offre solo…”ad anime spoglie e disarmate!”

La cisterna screpolata – Bruno Ferrero

Erano due cisterne a distanza di qualche decina di metri: Si guardavano e, qualche volta, facevano un po’ di conversazione. Erano molto diverse. La prima cisterna era perfetta. Le pietre che la formavano erano salde e ben compaginate. A tenuta stagna, non una goccia della preziosa acqua era mai stata persa per causa sua.
La seconda presentava invece fenditure, come delle ferite, dalle quali sfuggivano rivoletti d’acqua.
La prima, fiera e superba della sua perfezione, si stagliava nettamente. Solo qualche insetto osava avvicinarsi, o qualche uccello. L’altra era coperta di arbusti fioriti, convolvoli e more, che si dissetavano all’acqua che usciva dalle sue screpolature. Gli insetti ronzavano continuamente intorno a lei e gli uccelli facevano il nido sui bordi.
Non era perfetta, ma si sentiva tanto tanto felice.

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Ad un cuore Amico

cuore
In certi momenti della mia vita un cuore , con le sue lettere, ha nuotato, accanto a me in un mare  burrascoso, e mi ha tenuto, con le sue parole, con la testa a pelo dell’acqua, così da non farmi…affogare!
Sono tempi duri…ho avuto anni peggiori, ma dato che sono solo un ricordo, sono questi che sembrano insopportabili, perché forse iniziano ad essere troppi….
Ma un cuore che  sa ascoltare…. un altro cuore, un cuore Amico può fare miracoli!
Grazie…

Dal Talmud

La parola di Dio è come l’acqua. Come l’acqua, essa discende dal cielo. Come l’acqua rinfresca l’anima. Come l’acqua non si conserva in vasi d’oro o d’argento ma nella povertà dei recipienti di terracotta, così la parola divina si conserva solo in chi rende se stesso umile come un vaso di terracotta.

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