Lo splendore dell’amicizia non è la mano tesa, né il sorriso gentile, né la gioia della compagnia: è l’ispirazione spirituale quando scopriamo che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi.
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I tuoi passi …
Lettera al … Piccolo Principe
Caro Piccolo Principe,
da quando ho fatto la tua conoscenza in quel deserto arido e desolato non ho più potuto dimenticarti; non ho dimenticato le tue domande, nè la tua mancanza di pazienza nell’aspettare le mie risposte, ma ancor di più non ho dimenticato la tua lezione sull’amicizia, quella nei confronti della rosa e quella nei confronti della volpe, che è stata una grande maestra per te, ma anche per me.
Anch’io, come te, ho amato e continuo ad amare una rosa, e da lei mi sono lasciata tiranneggiare, ciò è successo a causa delle sue “quattro inutili spine”. L’ho amata perchè l’ho vista prima sbocciare alla vita, pavoneggiandosi, e poi l’ho vista sfiorire, perdere i suoi petali, i suoi colori, il suo profumo! E pensare che per evitarle qualsiasi tipo di sofferenza anch’io, come te, l’avevo protetta con una campana di vetro, ma non avevo fatto il suo bene, perchè le impedivo di essere se stessa, di fare amicizia con le farfalle, di sopportare i bruchi, di sentire il lieve fluttuare del vento. Non è amore quello che ti fa rinchiudere l’oggetto amato in uno spazio protetto, fosse anche il più prezioso. L’amore vero è quello che ti fa osservare “la rosa” da lontano lasciandole la libertà di fiorire, profumare, risplendere per tutti i viandanti che hanno la fortuna di imbattersi in essa. C’è voluto molto tempo per capire quanto ti sto dicendo, ma ce l’ho fatta. Non posso negare che ho avuto l’aiuto della volpe. Ella mi ha insegnato l’arte della pazienza, il tempo dei riti, la gioia di saper riconoscere “un passo tra gli altri passi”, “una risata tra le altre risate”!
Ora la mia rosa è turgida, ricoperta di piccole gocce di rugiada, forse anche con qualche simpatica coccinella tra i suoi petali ed io, la sera, quando sulla mia ampia terrazza che domina il mare guardo il tramonto la penso e la spero oltre che felice, anche capace di non lasciarsi appassire, ma di voler restare la “rosa” che ho conosciuto io: un po’ tiranneggiante, ma molto molto affascinante, sempre ricca del suo forte profumo e di quelle poche inutili spine.
Tu mi manchi e forse non ti incontrerò più, perchè il panorama dove sei scomparso è rimasto lo stesso di quel triste giorno, quando ho dovuto abbandonare il mondo della fantasia per entrare in una realtà arida e senza poesia. Ti confesso che non ho però rinunciato del tutto ai miei sogni e mi basta chiudere gli occhi per rivedere la rosa, la volpe e Te, caro piccolo indimenticabile amico.
Un’anima sognante
Stephen Littleword – Quando la vita
Cooper – L’amicizia
La cosa più bella – Anonimo
La cosa più bella è quando la notte
dice al giorno: ti amo
e poi nasce il sole.
La cosa più bella è quando la terra
dice al seme: ti amo
e poi nasce il fiore.
La cosa più bella è quando uno
dice a un altro: ti amo
e poi nasce l’amicizia.
La cosa più bella è quando un uomo
dice alla sua donna: ti amo
e poi nasce un bambino.
La cosa più bella è quando qualcuno
dice a Dio: ti amo
e poi nasce un uomo nuovo.
La cosa più bella è quando Dio
dice a un uomo: ti amo
e poi nasce un’avventura.
S. Tamaro – L’amicizia
Lettera ad un’anima … amica

Lettera alla … “cara amica” solitudine

Poesia cinese ignoto (intorno al 100 a. C.)
Gli amici.
Se tu venissi, portato in carrozza
e io avessi una giubba da contadino
e ci incontrassimo un giorno così per la strada
tu scenderesti e ti inchineresti.
E se tu vendessi acqua
e io venissi a passeggiare montato a cavallo
e ci incontrassimo un giorno così per la strada
io smonterei dinanzi a te.
Riflessione.
L’amicizia, quando è vera e grande, rende possibile l’incontro tra i re e i potenti della terra e gli umili e gli sconfitti dalla vita! Essa è un sentimento più duraturo dell’amore, perchè per sopravvivere non gli serve il “fuoco della passione”, ma gli è sufficiente “la luce di un sorriso”!