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Ama il prossimo come te stesso
Quando Gesù nel Vangelo dice: “Ama il prossimo come te stesso”, sa bene cosa sta dicendo! Il primo amore e la prima comprensione la dobbiamo dare a noi stessi, perchè solo dopo che ci saremo rafforzati potremo essere d’aiuto al prossimo. E per amarci intendo “costruirci” una interiorità forte, perseverante, restistente a qualsiasi tempesta. La vita è per tutti una compagna volubile, perchè mentre sembra che stia per elargire felicità a piene mani, in realtà ha in serbo per ognuno di noi montagne di amarezza e difficoltà. Proprio perchè è così instabile, a mio parere, bisogna saperla capire e a volte anche prevenire, mentre forse sta sferrando uno dei suoi attacchi “mortali” . Dico ciò, perchè la tentazione di lasciarsi andare è sempre lì in agguato, ed è facile da cogliere, mentre il desiderio di combattere, di resistere, di vincere è, molte volte, nascosto in un angolo in fondo al cuore e bisogna andarlo a cercare con l’aiuto di una luce: la fede in Dio, che non ci abbandona, e la fede in noi stessi.
Noi che sappiamo che ogni attimo di serenità costa un diluvio di problemi….
Occorre essere forti, capaci di resistere a qualsiasi vento sfavorevole, anche se veniamo colti dallo scoraggiamento e ci sembra che quanto stiamo facendo sia vano e non serva a cambiare niente di quanto ci sta attorno, con fiducia dobbiamo vivere una vita “fedele alle piccole cose” di ogni giorno…
In un barattolo di vetro – Emily Schenker
Fa che… – Papa Francesco
Fa che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno,
la luce gentile della fede illumini i nostri giorni,
la forza consolante della speranza orienti i nostri passi,
il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore,
gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio,
dove è la vera gioia.
Ti aspettavamo – Anonimo

Non temere
Dove sono andati tutti i miei giorni? Ho camminato sulle strade della vita e ho avuto accanto viaggiatori di tutte le età e di sesso diverso, ho raccontato storie per tenere loro compagnia, ho cercato di alimentare in ognuno la fiamma della fede, la luce della speranza, il fiore dell’amicizia, … Ora sono sola su un sentiero che non conosco verso una meta che ancora non so quale sarà. Dove sono andati i miei giorni e i miei compagni di viaggio? Ora che sono io che ho bisogno della luce della fede devo camminare al buio, perchè si sono portati via la mia fiaccola e hanno loro il mio fiore. Ho la tentazione di fermarmi su qualche ceppo all’angolo del sentiero che sto percorrendo, ma ho paura di non avere poi più la forza di ripartire e nutro ancora un po’ di speranza di rincontrare qualche compagno di viaggio e di percorrere con lui l’ultimo tratto del cammino. E’ l’età che non mi fa più vedere oltre questa strada polverosa? Sono gli ideali infranti? Sono le attese deluse? Temo che tutta la fatica profusa in questi anni sia stata vana. Non mi voglio arrendere però e, sottovoce, mi canto una nenia consolatoria, assomiglia ad una ninna nanna, ma in realtà è soltanto la frase che mi ha spinto ad iniziare il cammino sulla strada nella quale ancora oggi sto camminando. L’ha detta un uomo di nome Gesù, anche Lui spesso solo ed incompreso: “Non temere io sono con te tutti i giorni della tua vita”. Ripeto la nenia e cammino…forse non sono lontano da dove si trova Lui e…tutti gli altri.
La fede di Abramo
Un nuovo giorno per una nuova fede: più forte, più certa, più coraggiosa; la fede di Abramo che ha dato tutto a Dio e spera e aspetta che Dio si ricordi di lui e quando lo fa non può però rilassarsi nemmeno un attimo, perchè quel dono che gli ha fatto, il figlio Isacco, lo rivuole indietro nel modo più atroce. Certo nel momento supremo del sacrificio gli si mostra e gli afferra la mano perchè non faccia del male a suo figlio, perchè era solo una prova! Dio prova il nostro amore, come un amante prova l’amore dell’amata, se riusciamo a darglielo tutto, senza tentennamenti, dubbi o quant’altro, Dio si mostra a noi in tutta la sua potenza, ma come è difficile fare ciò per il nostro cuore di carne, per i nostri occhi umani che vogliono vedere bene la strada che devono intraprendere, e difficilmente accettano di avanzare nel buio più totale e più assoluto. Quel buio ci viene dato per provare il nostro amore, la nostra fiducia e soprattutto la nostra speranza. Dio vuole che speriamo in Lui, solo in Lui, non nelle nostre abilità o capacità. Vuole che se anche stiamo camminando sul ciglio di un burrone crediamo che non cadremo, perchè Lui sicuramente ci sta sostenendo e mantenendo in equilibrio. Questa fede così pura, così adamantina è una conquista dovuta ad un esercizio quotidiano di fiducia e di abbandono nelle sue “materne e paterne mani”.
Fede
Eroe è colui – Nicolino Sarale
L’autentico «eroe»
è l’uomo qualunque che ha pazienza,
è l’umile che accetta
il mistero della vita,
il mistero della fede,
il mistero dell’eternità.
Eroe è l’operaio flagellato dalla vita;
è la madre ricca di paura
per l’avvenire e di lacrime;
è il prete solitario e amato solo da Dio,
dimenticato da tutti,
tormentato dalla sua solitudine
e assetato di bellezza;
è il giovane che si apre alla vita
e la trova amara e malinconica…
Eroe è colui che crede fino allo spasimo
all’amore di Dio,
al progetto infallibile della provvidenza,
al mistero dell’infinito e dell’onnipotente;
eroe è colui che ogni giorno
accetta con pazienza e con sorriso la vita
e aspetta l’incontro con Cristo.
La fede – Bruno Ferrero
La fede.
I campi erano arsi e screpolati dalla mancanza di pioggia.
Le foglie pallide e ingiallite pendevano penosamente dai rami.
L’erba era sparita dai prati.
La gente era tesa e nervosa, mentre scrutava il cielo di cristallo blu cobalto.
Le settimane si succedevano sempre più infuocate.
Da mesi non cadeva una vera pioggia.
Il parroco del paese organizzò un’ora speciale di preghiera nella piazza davanti alla chiesa per implorare la grazia della pioggia.
All’ora stabilita la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza.
Molti avevano portato oggetti che testimoniavano la loro fede.
Il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari.
Ma non riusciva a distogliere gli occhi da una bambina seduta compostamente in prima fila.
Sulle ginocchia aveva un ombrello rosso!
Bruno Ferrero
Riflessione:
la bambina del racconto è colei che, fra tutti, ha una fede vera , pura e semplice, perchè va nella piazza portando il suo ombrello rosso!
Ella è certa che la pioggia verrà, e si siede fiduciosa in prima fila per non perdere il momento nel quale inizieranno a cadere le prime gocce!!!