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Se il primo amore – Pierre Choderlos de Laclos

Se il primo amore pare solitamente più onesto o, come si suol dire, più puro, se procede con tanta lentezza non è, come si crede, per una delicata timidezza, ma perché il cuore, stupito da questa passione sconosciuta, si ferma, diciamo, a ogni passo per godere dell’incanto che prova; e questo incanto è così potente su un cuore inesperto che lo riempie tutto, al punto da fargli dimenticare qualsiasi piacere.
primo amore
Riflessione:
il cuore di fronte all’amore è sempre stupito e disarmato, tanto più la “prima volta”, ma per ogni vero cuore amante è sempre la prima volta, perché se si dona con tutto se stesso,  ogni volta…ricomincia da zero!

La mancanza di stupore

Stretti come siamo tra produzione e divertimento, tra frenesia e distrazioni, abbbiamo perso l’incanto dell’essere,
quello “sguardo” che forse conservano soltanto i poeti quando dopo aver osservato un fiore, un filo d’erba, un tramonto ne parlano con noi.
Solo essi, nel nostro tempo, sembrano ancora capaci di stupirsi, di incantarsi di fronte al miracolo della Creazione e ad essi soltanto un filo d’erba appare un “amoroso lavoro di Dio”, una tenera Sua attenzione per ciò che va creando…..ma ogni persona, se vuole, può guardare il “mondo” con occhi stupiti e non ha bisogno di andare lontano, basterebbe, semplicemente si guardasse…allo specchio, dove potrebbe vedere: un “amoroso lavoro di Dio”! e tutto riconduce pur sempre a Lui.

E mi piace  ricordare la poesia di Clemente Rebora:erba rugiada

Ramoscello primaverile,
a roselline, in boccio, aperte,
fra slanci leggiadri di foglioline,
accanto a un tenue fuscello,
stellante di candide trine,
nel semplice incanto
dell’essere, buona bellezza:
o Spirito del Signore, che tutto abbracci,
e ricrei la faccia della terra,
amoroso lavoro il filo d’erba.