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Fede

fenice
Dice Gesù:  “Tutto quello che chiedete nella preghiera abbiate fiducia di averlo ottenuto e vi accadrà!”
Io chiedo che mi venga data questa fede, mentre chiedo  persone che possano  stare al mio fianco e a quello di ognuno di noi in grado di comprendere la nostra vita,i nostri desideri di pace, di sostegno, di forza.
Ci lasciamo prendere dallo sconforto molte volte al giorno e  questa fede che chiede Gesù spesso non riusciamo ad averla.
Abbiate fede, dice….non è così facile e così scontato e mentre chiediamo il tempo passa!
Occorre  capire gli altri con il cuore, cosa intendono al di là delle parole…
Bisogna avere fede e rafforzare la nostra convinzione che ce la faremo e…ricominciare a pregare CREDENDO in un buon risultato.
Cerchiamo di  “risorgere sempre dalle nostre ceneri”, come la fenice!

La fede – Bruno Ferrero

La fede.
I campi erano arsi e screpolati dalla mancanza di pioggia.
Le foglie pallide e ingiallite pendevano penosamente dai rami.
L’erba era sparita dai prati.
La gente era tesa e nervosa, mentre scrutava il cielo di cristallo blu cobalto.
Le settimane si succedevano sempre più infuocate.
Da mesi non cadeva una vera pioggia.
Il parroco del paese organizzò un’ora speciale di preghiera nella piazza davanti alla chiesa per implorare la grazia della pioggia.
All’ora stabilita la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza.
Molti avevano portato oggetti che testimoniavano la loro fede.
Il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari.
Ma non riusciva a distogliere gli occhi da una bambina seduta compostamente in prima fila.
Sulle ginocchia aveva un ombrello rosso!
Bruno Ferrero

bibbia ombrello

Riflessione:
la bambina del racconto è colei che, fra tutti, ha una fede vera , pura e semplice, perchè va nella piazza portando il suo ombrello rosso!
Ella è certa che la pioggia verrà, e si siede fiduciosa in prima fila per non perdere il momento nel quale inizieranno a cadere le prime gocce!!!

Cinque chicchi di riso – Madre Teresa di Calcutta

Cinque chicchi di riso.
1. Il frutto del silenzio è la preghiera.
2. Il frutto della preghiera è la fede.
3.Il frutto della fede è l’amore.
4.Il frutto dell’amore è il servizio.
5.Il frutto del servizio è la pace.
silenzioso paesaggioConsiderazione personale:
E’ bello camminare per quel sentiero verde, protetto da alti alberi anch’essi verdi. Mi sono appena alzata dalla panchina dove ho fatto riposare la mia anima contemplando, tra lo spazio lasciato dai rami, l’azzurro cielo! Tra poco tornerò alla mia quotidianità fatta di volti, di mani che si protendono per avere o dare qualcosa, di passi che si avvicendano in uno stretto spazio, e cercano di incontrarmi per condividere attese, speranze e delusioni….ma avrò, grazie a tutto quel verde l’animo sgombro e pulito capace di ritornare a dare attenzione, ascolto, pazienza,ecc…

Ardiamo

fiammifero
Non è sempre facile far vibrare il cuore e penetrare nell’anima, ma la nostra preghiera che ci accompagna ogni momento può darci una mano.
Nel salmo “Il Signore è il mio pastore”, che ripetiamo come un “mantra” viene detto: “Se anche camminassi in una valle oscura non temerei alcun male, perchè Tu sei con me”.
Se Dio è con noi chi sarà contro di noi? In questa società tutto sembra contro di noi, così non ci resta che custodire quella piccola fiamma che portiamo tra le mani, non ci resta che evitare con tutte le forze che si spenga, perchè il buio sarebbe totale e niente avrebbe più senso!
Molti oggi non hanno più luce, ma noi non siamo tra quelli, noi vogliamo illuminare, anche solo un pochino, chi percorre la nostra stessa strada.
Davanti alle persone che ci sono care, che, inconsapevoli, avanzano solo grazie alla nostra luce, se essa diventasse ancora più fioca non ce la potrebbero fare, quindi coraggio: “ardiamo”, un giorno in modo più deciso, e un altro giorno in modo più lieve, ma non spegniamoci: Dio ce lo chiede, per noi, e per tutto il nostro “microcosmo”.

Le mani di Dio – Nabil Mouannés

mani
Fa o Signore che noi stringiamo
la tua mano nera,
perchè la terra porti frutti di speranza.
Fa che stringiamo la tua mano gialla,
perchè ciascuno guadagni il suo pane con dignità.
Fa che stringiamo la tua mano bianca,
perchè fioriscano i boccioli di giustizia su tutti i rami.
Fa che noi stringiamo anche la tua mano rossa,
perchè tutti gli abitanti dell’Africa,
dell’Asia, dell’Europa e dell’America
coltivino sotto tutti i cieli,
e in tutti i tempi:
campi di preghiera e giardini di pace.

Riflessione

magherita

Ci sono giorni in cui la permanenza su questa Terra ci appare quasi impossibile a motivo dei vari accadimenti: terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche che spazzano via dal nostro Pianeta intere, inermi popolazioni. Ma anche la nostra stessa quotidianità non è esente da episodi negativi: la malattia di una persona cara, che vediamo soffrire e per la quale non possiamo fare nient’altro che offrirle il nostro appoggio morale e la nostra assistenza; o ancora di più l’infelicità di un figlio, che abbiamo visto crescere, al quale abbiamo cercato di dare tutto quanto potevamo, ma che alla resa dei conti sembra non aver ricevuto niente, perchè lo percepiamo infelice e insoddisfatto. Non possiamo, cosi, negare di venir colti da un lacerante scoraggiamento e la tentazione di “gettare la spugna” è molto alta!

E’ allora che dobbiamo ricorrere ai “profeti del nostro tempo”, uomini santi, che sia con le loro parole, che con il loro esempio, ci hanno indicato la strada da seguire.
Giovanni Paolo II, oggi beato, ha iniziato il suo Pontificato con una grande esortazione: ” Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!” e ha concluso il suo cammino terreno, mostrandosi al Mondo in tutta la sua fragilità.
Egli è stato un vero “testimone di speranza”  che ci ha esortato, e ancora ci esorta a mantenere la “giusta rotta”, che non è quella di uno sterile ottimismo, ma semmai quella di un oggettivo realismo, che non si perde d’animo, nonostante le contrarietà, e continua ad operare per il bene comune nostro, delle persone che ci sono care e della realtà sociale alla quale apparteniamo.
E Benedetto XVI , scegliendo di dedicarsi alla preghiera in solitudine, non solo ce lo ha detto, ma ce lo ha dimostrato: tutti siamo “pellegrini e di passaggio su questa Terra”, quindi abbandoniamo la tentazione del “pessimismo, e facciamo del nostro meglio, perchè la nostra permanenza sia un fruttuoso operare per il BENE COMUNE!”