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E’ un gran miracolo … – Anna Frank

È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili.
Le conservo ancora nonostante tutto (…) Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto (…), partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgera’ nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà (…)
Anna Frank

Saggezza Cherokee

Si narra di un anziano Cherokee seduto davanti al tramonto con suo nipote. “Nonno perchè gli uomini combattono?” L’anziano con gli occhi rivolti verso il sole, calante al giorno, che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma: “ogni uomo prima o poi è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perchè lo scontro più feroce è quello che avviene tra due lupi”. “Quali lupi, nonno?” “Quelli che ogni uomo porta dentro di sè.”

Il bambino non riusciva a capire. Attese che il nonno rompesse l’attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine, l’anziano che aveva dentro di sè la saggezza del tempo, riprese con il suo tono calmo. “Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo.” L’anziano fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto. “E l’altro?” “L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede:” Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero. “E quale lupo vince?” L’anziano Cherokee  si girò a guardarlo e gli rispose con occhi puliti. “Quello che nutri di più”

LE STRADE …

…sono quelle
di questa nostra
piccola città
dove incontrarti ormai …
è diventato un miraggio!
Eppure non perdo
neppure per un piccolo istante
la speranza!
Il tempo
non ha cancellato
il pensiero di te
ed intatto è rimasto
il ricordo del tuo passo,
che mi veniva incontro
sicuro e franco…
come tu sei!

L’ascolto del cuore

conchiglia spiaggia
L’ascolto del cuore nasce dalla finezza dell’anima. Essa quando è raffinata è capace di ascoltare tutte le creature e, per assurdo, anche le cose. Così nella quotidianità e nello scorrere a volte banale del tempo il cuore sa prestare il suo orecchio a ciò che accade attorno ad esso.
E’ il cuore che sa riconoscere negli scricchiolii della casa i turbamenti dei suoi occupanti e le mutazioni avvenute nelle loro vite. Esso sa quando in una casa, pur divenuta deserta c’è ancora vita, perchè la persona che si aggira tra le sue mura ha saputo trasformare quella visibile deserta solitudine in una nuova realtà dove la pienezza non è più fisica, ma è divenuta spirituale, perchè tutte le persone che tra quelle mura hanno ricevuto amore, anche se ora sono altrove hanno comunque lasciato un loro segno…e il “cuore in ascolto” sa trasformare questo segno, forse piccolo e invisibile ai più, in un seme di vita nuova dove i ricordi non sono più cicatrici brucianti, ma teneri germogli, che sapranno dare…fiori di pace e frutti di speranza.

 

Stephen Littleword – Quando la vita

fiore acqua
Quando la vita ti da mille motivi per cadere, tu rialzati
quando i giorni sembrano bui e senza via d’uscita, tu spera,
quando le delusioni urlano più forte dei sogni, tu costruisci
quando le rughe solcano il tuo viso, tu sorridi,
quando ti senti solo, vieni a cercarmi,
ti parlerò di come fare a rialzarti, ma tu fa lo stesso con me.
Ne ho bisogno…Miglioriamo insieme!

Nulla è mai davvero morto – C.Widmann

margherite foglie secche
In natura però nulla è mai davvero morto:
i fili d’erba resistono turgidi sotto la neve,
pronti a risvegliarsi al primo raggio di sole.
La foglia accartocciata conserva la delicata trama
in cui scorre ancora un filo di linfa.
Un messaggio di speranza per gli esseri umani:
nei momenti difficili c’é un nucleo di forza
dentro di noi, lo spirito, pronto ad affrontare
ogni avversità.

Irrompe la Pasqua! – Don Tonino Bello

fior di pesco
Coraggio, irrompe la Pasqua!
E’ il giorno dei macigni che rotolano via dall’imboccatura dei sepolcri.
E’ l’intreccio di annunci di liberazione, portati da donne ansimanti dopo lunghe corse sull’erba.
E’ l’incontro di compagni trafelati sulla strada polverosa.
E’ il tripudio di una notizia che si temeva non potesse giungere più e che corre di bocca in bocca ricreando rapporti nuovi tra vecchi amici.
E’ la gioia delle apparizioni del Risorto che scatena abbracci nel cenacolo.
E’ la festa degli ex delusi della vita, nel cui cuore all’improvviso dilaga la speranza.
Che sia anche la festa in cui il traboccamento della comunione venga a lambire le sponde della nostra isola solitaria.

Dimmi cos’è l’amore – Roland Barthes

Picture shows windows and terraces of a
“L’amore è un palazzo con tante stanze e tanti piani. Ad ogni età se ne visita uno e si pensa che quello sia il definitivo. Poi, capito che le pareti, in effetti, sono strette, sono, col tempo diverse ai nostri occhi diventati intanto più aperti alla luce, si cerca di curiosare nell’altra stanza, di entrarci ad abitare, di sistemarci in quella ideale che sappia contenere le nostre forme nuove, la nostra nuova capacità di fare esperienze,e di donare e ricevere. Ecco, forse l’amore è la stanza giusta, piena di reciprocità, che man mano si sviluppa con noi stessi, una stanza resistente al tempo e alle difficoltà. E’ il luogo dove si ascolta, si è ascoltati, dove una mano stringe l’altra, conforta. Dove capiamo che siamo cresciuti, quindi, non è più necessario il superfluo, ma tutto si riempie di complicità, dove persino le parole non sono necessarie, perchè l’aria che si respira è densa di spirito forte.. In questa stanza i temporali non danneggiano le fondamenta, non rovinano le pareti. Perchè, nel viaggio, per arrivarci, abbiamo trovato l’essenziale. E questo credo sia l’amore. Stanza difficile da trovare se non abbiamo abbandonato i sogni dell’infanzia e se non abbiamo imparato ad avere senso di realtà: ossia, che siamo umani, imperfetti, e che una parte di noi, anche nella reciprocità più totale, non potrà mai essere compresa. Perchè quella parte ci appartiene e non è colpa di nessuno se non realizza in pieno i nostri bisogni profondi. L’amore è resa, è speranza, è accettazione dei limiti.”
Frammenti di un discorso amoroso