Siamo come dei libri…la maggior parte della gente vede solo la nostra copertina…nel migliore dei casi, legge l’introduzione….molti si affidano alle critiche di altri…ma la cosa certa é che ben pochi di loro conoscono davvero le nostre storie…
[…]Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa[…]
Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare, e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere.
Ci sono persone che mettono in gioco la loro esistenza per raggiungere la vetta di una montagna. A nessuno neppure a se stessi, potrebbero realmente spiegare perchè lo fanno. Altri si rovinano per conquistare il cuore di una persona che non ne vuole sapere di loro. E altri ancora vanno in rovina perché non sanno resistere ai piaceri della gola, o a quelli della bottiglia. Alcuni buttano tutti i loro beni nel gioco, oppure sacrificano ogni cosa per un’idea fissa, che mai potrà diventare realtà. Altri credono di poter essere felici in un luogo diverso da quello dove si trovano e così passano la vita girando il mondo. E altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. Insomma ci sono tante e diverse passioni, quante e diverse sono le persone. (Michael Ende)
Le belle persone restano sempre belle, anche se passano gli anni. Anche se sono senza trucco…se sono stanche se hanno le rughe. Perché la bellezza che é dentro di noi non invecchia mai. Diventa com gli anni più fragile e preziosa. Le belle persone non smettono mai di brillare. (Degas)
“… Altro ricordo non ho da darvi che un invito alla santità. La gente pare che non si lasci più convincere dalla nostra predicazione, ma di fronte alla santità, ancora crede, ancora s’inginocchia e prega. La gente pare che viva ignara delle realtà soprannaturali, indifferente ai problemi della salvezza. Ma se un santo, o vivo o morto, passa, tutti accorrono al suo passaggio.”
Non ho pazienza per alcune cose, non perchè sia diventata arrogante, semplicemente perchè sono arrivata a un punto della mia vita, in cui non mi piace più perdere tempo con ciò che mi dispiace o mi ferisce. Non ho pazienza per il cinismo, critiche eccessive e richieste di qualsiasi natura. Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama, di sorridere a chi non mi sorride. Non dedico più un minuto a chi mente o vuole manipolare. Ho deciso di non convivere più con la presunzione, l’ipocrisia, la disonestà e le lodi a buon mercato. Non tollero l’erudizione selettiva e l’arroganza accademica. Non mi adeguo più al provincialismo e ai pettegolezzi. Non sopporto conflitti e confronti. Credo in un mondo di opposti, per questo evito le persone rigide e inflessibili. Nell’amicizia non mi piace la mancanza di lealtà e il tradimento. Non mi accompagno con chi non sappia elogiare o incoraggiare.
I sensazionalismi mi annoiano e ho difficoltà ad accettare coloro a cui non piacciono gli animali. Soprattutto, non ho nessuna pazienza per chi non merita la mia pazienza. (Meryl Streep)
Vi offro questo sorriso senza nulla domandarvi in cambio, solo per il piacere, la gioia di essere con voi, di condividere questo istante di vita che ci è offerto gratuitamente. Vi offro questo sorriso, sì, per il solo piacere. Sappiate che il sorriso è il pane del cuore e che il mondo è affamato di sorriso e attende il vostro per far meglio battere il suo cuore.
(Anonimo)
Se un rapporto si conclude non bisogna rammaricarsi, non bisogna neanche piangere. Se un rapporto si conclude qualunque essa sia la natura e il sentimento bisogna sorridere. Ciò che si conclude non è destinato… Non è neanche importante. Ciò che si conclude non merita di avere la nostra tristezza. I rapporti importanti non si concludono mai, sopravvivono a qualsiasi barriera. I rapporti importanti sorridono e a volte piangono anche. Urlano. Ti graffiano. Magari hanno dei battiti rallentati, vanno in rianimazione con i loro respiri affannati, ma non muoiono mai. Perché ciò che muore dentro di te non potrà mai vivere. (Davide Bianco)
Guardare troppo lontano è un errore. Se uno guarda lontano, non vede quello che ha davanti ai piedi, e finisce per inciampare. Ma anche concentrarsi troppo sui piccoli dettagli che si hanno sotto il naso non va bene.. Se non si guarda un po’ oltre, si va a sbattere contro qualcosa. Perciò e meglio sbrigare le proprie faccende guardando davanti a sé quanto basta, e seguendo l’ordine stabilito passo dopo passo. Questo, in tutte le cose è il punto fondamentale.
(Haruki Murakami)
Il rimpianto è un tipo di dolore molto particolare, di fronte ad esso siamo impotenti. E’ come una finestra che si apre di sua iniziativa: la stanza diventa gelida e noi non possiamo fare altro che rabbrividire. Ma ogni volta si apre sempre meno, finché non arriva il giorno in cui ci chiediamo che fine abbia fatto.(Arthur Golden)
Le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, lo sforzo, la perdita e hanno trovato la loro via per uscire dal buio. Queste persone hanno una stima, una sensibilità, e una comprensione della vita che le riempie di compassione, gentilezza e un interesse di profondo amore. Le persone belle non capitano semplicemente; si sono formate. (Elisabeth Kubler-Ross)
Solo quando diventiamo consapevoli
e comprendiamo veramente che abbiamo
un tempo limitato sulla Terra – e che non c’è
modo di sapere quando esso scadrà –
iniziamo a vivere ogni giorno
con la massima pienezza,
come se fosse l’unico che abbiamo.
“… Ho smesso di credere a quelle persone che mi dicevano “ci sono”. A quelle che ogni tanto mi prendevano per mano e mi assicuravano che loro ci sarebbero stati sempre per me. Ho smesso di vedere quello che mi sembrava fosse, e ho iniziato più a capire quello che in realtà c’era. E ho visto. Ho visto che le persone possono lasciarti, mandarti via con una facilità incredibile. Ho visto che per loro è sempre più semplice perché ti sbattono la porta in faccia ridendo mentre tu piangi ripetendoti a mente i loro “ci sarò”, i loro “ti voglio bene”. Ho smesso di credere a tutte queste bugie. Ho imparato la lezione. Se uno rimane lo si capisce quando ti guarda e intanto ti sorride, ma non dice nulla.” (Reyes)
Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dove è sepolto il vostro cuore segreto. Come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via e potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perchè vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Quando il segreto rimane chiuso dentro non è per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.
(Stephen King)
Il problema è che nel caos di queste nostre vite abbiamo smesso di ascoltare.
Ascoltare il nostro respiro..
Ascoltare il rimo del nostro cuore che batte..
Ascoltare i nostri pensieri abbandonandoci ad essi..
Da quanto non lo facciamo? Eppure sono gesti così semplici…
Dovremmo ricominciare ad ascoltare, dovremmo ricominciare ad ascoltarci.
(Anton Vanlight)
I veri addii scattano nella mente, sono silenziosi.
Sono i più veri, i più pericolosi.
Sono quelli che tieni per te.
E puoi anche continuare a sentirla una persona.
Non ti avrà più se l’hai salutata dentro.
(Massimo Bisotti)
Il clown è colui che rispecchia lo spirito di tutta l’umanità…
Il clown non fa solo ridere ma anche pensare … sognare …
E’ l’uomo che si scontra con le sue indecisioni…
è l’uomo che sfida il tempo e se stesso…
Il “clown” trasmette ilarità ma pure tristezza,
cosa si cela sotto quella maschera lo sa’ soltanto lui,
per questo ognuno di noi e’ un “clown”
(Ignoto)
Il valore delle cose non sta nel tempo in cui esse durano,
ma nell’intensità con cui vengono vissute:
per questo esistono momenti indimenticabili,
cose inspiegabili e persone incomparabili.
(Fernando Pessoa)
La vita non è in ordine alfabetico come credete voi. Appare… un po’ qua e un po’ là, come meglio crede, sono briciole, il problema è raccoglierle dopo, è un mucchietto di sabbia, e qual è il granello che sostiene l’altro?
A volte quello che sta sul cocuzzolo e sembra sorretto da tutto il mucchietto, è proprio lui che tiene insieme tutti gli altri, perché quel mucchietto non ubbidisce alle leggi della fisica, togli il granello che credevi non sorreggesse niente e crolla tutto, la sabbia scivola, si appiattisce e non ti resta altro che farci ghirigori col dito, degli andirivieni, sentieri che non portano da nessuna parte, e dai e dai, stai lì a tracciare andirivieni, ma dove sarà quel benedetto granello che teneva tutto insieme… e poi un giorno il dito si ferma da sé, non ce la fa più a fare ghirigori, sulla sabbia c’è un tracciato strano, un disegno senza logica e senza costrutto, e ti viene un sospetto, che il senso di tutta quella roba lì erano i ghirigori.
(Antonio Tabucchi)
…La bellezza che noi conosciamo è quella che ci colpisce nella natura, negli esseri, nelle persone. La bellezza è un raggio di perfezione, è un bagliore trascendente che trova la sua fonte nel cielo. La bellezza non è altro che la luce dello spirito. Sulla terra ne troviamo un po’ dovunque i riflessi e le immagini più o meno perfette. La bellezza delle aurore e dei tramonti, con pennellate di colori che ogni mattina conquistano il cielo e la sera si assopiscono lentamente nella notte. La bellezza trasparente dei ruscelli e dei laghetti. La bellezza travolgente e tumultuosa degli oceani e delle burrasche. La bellezza affascinante, timida e silenziosa, che ci sorride nei fiori, nei frutti, nei panorami delle montagne, nei silenzi delle pianure, nel musetto degli animali, nell’agitazione delle belva, nello sguardo tagliente dei felini, nel canto degli uccelli e nel loro volo saettante e maestoso.
Ma la bellezza più calda e viva è quella che scopriamo nei volti, negli occhi delle creature umane, degli uomini e delle donne; la loro bellezza è la finestra da cui la loro personalità, il loro cuore si sprigionano ed entrano in noi per incantarci affascinandoci…
(Gabriele Adani)
Pensandoci bene, in tutto ciò che vediamo, viviamo intensamente, ascoltiamo e pensiamo non esiste una persona giusta per noi. Esiste una persona che, se ti fermi un attimo a pensare, è in realtà la persona sbagliata. Perchè la persona giusta fa tutto giusto, arriva puntuale, dice le cose giuste,…fa le cose giuste… …ma non è che abbiamo sempre bisogno delle cose giuste.
La persona sbagliata ti fa perdere la testa, fare pazzie, scappare il tempo…morire d’amore. Verrà il giorno in cui la persona sbagliata non ti cercherà e sarà proprio in quel momento in cui vi incontrerete che il vostro donarsi l’un l’altra sarà più vero. La persona sbagliata è, in realtà, quello che la gente definisce una persona giusta. Quella persona ti farà piangere, ma un’ora dopo ti asciugherà le lacrime. Quella persona ti farà perdere il sonno, ma ti darà in cambio una notte d’amore indimenticabile. Quella persona forse ti ferisce e dopo ti riempie di gentilezze chiedendo il tuo perdono. Quella persona potrà anche non essere sempre al tuo fianco ma ti penserà in continuazione… E’ bene che ci sia una persona sbagliata per ognuno di noi perchè la vita non è sicura, niente qui è sicuro, quello che è proprio sicuro è che dobbiamo vivere, ogni momento, ogni secondo, amando, sorridendo, piangendo, emozionando, pensando, agendo, desiderando, ottenendo. E solo così è possibile che si arrivi a quel momento della giornata, in cui diciamo: “Grazie a Dio è andato tutto come doveva andare” quando in realtà tutto ciò che Lui vuole è che incontriamo la persona sbagliata, in modo che le cose inizino veramente a funzionare per il verso giusto per noi…
(Luis Fernando Verissimo)
Io penso che le persone non si dimenticano, non puoi dimenticare chi un giorno ti faceva sorridere, chi ti faceva battere il cuore, chi ti faceva versare anche qualche lacrima…Le persone non si dimenticano…Cambia il modo in cui noi le vediamo, cambia il posto che occupano nel cuore, il posto che occupano nella nostra vita! Ci sono persone che sono entrate nella mia vita in punta di piedi e ne sono uscite esattamente nello stesso modo. Ci sono persone che hanno creato un gran casino, che hanno sconvolto i miei piani, che hanno confuso le mie idee…Ci sono persone che nonostante tutto, sono ancora parte della mia vita…Io non dimentico nessuno. Non dimentico chi ha toccato con mano, almeno per una volta la mia vita. Perché se lo hanno fatto, significa che il destino ha voluto che mi scontrassi anche con loro prima di andare avanti.
(Luciano Ligabue)
Le nuvole rotte e inseguite correvano alla deriva nell’avanzata di un vento rinfrescante che sembrava spalancare le strade e i viali.
Era come se al suo passaggio delle porte immense si aprissero sbattendo per tutto lo spazio e fino oltre il cielo.
Non sempre le nuvole offuscano il cielo: a volte lo illuminano, dipende dal loro movimento e dal loro peso. La zona del sole era, tutta libera, e il suo riverbero scavava nelle nuvole più vicine precipizi e grotte di luce, che poi si rompevano percosse da nuove ondate.
(Elsa Morante)
C’è gente che è vissuta solo di
sensazioni e per le sensazioni. In realtà la vita li inganna; e siccome confusamente lo sentono, cadono in una tristezza profonda dove non resta loro altra risorsa che quella di stordirsi mentendo miserevolmente a se stessi. Perché la realtà della vita non è la sensazione: è l’attività nel pensiero e nell’azione. […]
Coloro che vivono di sensazioni, sono, materialmente e moralmente, solo dei parassiti in confronto degli uomini lavoratori e creatori i quali solo sono uomini veri. E poi la ricerca delle sensazioni […] non impedisce, evidentemente, di amare, ma spinge a considerare gli esseri amati come sole occasioni di godimento o di sofferenza e a dimenticare completamente che esistono di per se stessi.
Si vive in mezzo a fantasmi. Si sogna, invece di vivere […]
L’amore è una cosa seria, dove si rischia spesso di impegnare eternamente la propria vita e quella di un altro essere umano!
(Simone Weil)
“Cos’è la poesia?” domandò il monaco.
“E’ un mistero ineffabile”, rispose Yuko.
Un mattino, il rumore della brocca dell’acqua che si spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia l’animo e gli conferisce la sua bellezza. E’ il momento di dire l’indicibile. E’ il momento di viaggiare senza muoversi. E’ il momento di diventare poeti.
Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe. Un haiku.
Un mattino, ci si sveglia. E’ il momento di ritirarsi dal mondo, per meglio sbalordirsene.
Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere.
(dal romanzo Neve - Maxence Femine)
…L’aspetto tragico della nostra epoca attuale è …
precisamente la confusione totale, la banalità, l’ambiguità, il vuoto
di norme etiche e la conseguente incapacità di agire o…
la paura paralizzante dei propri moti di tenerezza.
Ci sono maestri-cedro e maestri-palma.
I primi levano verso il cielo
i loro rami irraggiungibili,
carichi di frutti.
I secondi, invece, hanno i datteri
già nei loro rami bassi
e anche chi è piccolo può
afferrarli e gustarli.
L’orologio è il mio tormento. A volte mi fermo, lo guardo, lo fisso, dimentico tutto, come se gli impegni ed il tempo e i pensieri e le gioie si fermassero. Come se non esistesse più nulla. Ma l’orologio continua. Inesorabile, affamato, macina giornate, ore e attimi, brutalmente, senza guardare in faccia a nessuno. E’ come la lava, passa dovunque e tutto travolge.
Vorrei sentirmi estraneo a quel “tic-tac” dell’orologio. Vorrei vedere il tempo passare davanti a me come un ruscello, come un fiume. Io sull’argine tranquillo e il tempo che scende come l’acqua verso la foce. Io all’asciutto e l’acqua torbida o chiara che viaggia. Invece sono come quei bastoncini, quelle bottiglie che galleggiano, è vero, ma viaggiano nel fiume.L’orologio che ho al braccio ad ogni frazione d’istante cammina e non si può fermare. […] ” Fermati gli grido!”gli grido, ma non mi sente. Come vento gelido, il tempo mi sfiora e passa, ed il suo bacio, la sua carezza, piano piano mi cambia…Posso urlare, ma il tempo non ha orecchi. Posso minacciare, ma il tempo vede e sorride e non perde d’occhio la carica dell’orologio. […]
Il tempo per l’uomo è…lo stimolo che ricorda l’immortalità.
(Gabriele Adani)
Si passa la prima metà della vita
a ricordare senza capire,
e l’altra metà
a capire senza ricordare
Non appena Dio creò l’uomo, si mise subito in ascolto, da buon padre, dei bisogni e delle richieste di quella sua nuova, inconsueta creatura.
“Ho fame e sete”, disse subito l’uomo.
Dio gli insegnò come cibarsi: gli indicò le sorgenti, gli alberi da frutta e i favi delle api, i cespugli di bacche e mille altre leccornie prodotte dalla terra.
Ma l’uomo, saziata fame e sete fece altre richieste.
“Ho sete di protezione e di riposo”, disse.
Dio gli insegnò come utilizzare le mani, cosa che non aveva mai fatto con nessun’altra delle sue creature.
L’uomo si costruì una capanna ed un giaciglio, ed ebbe la soddisfazione di udire la pioggia tamburellare sul suo capo mentre lui, all’asciutto, lasciava vagabondare i suoi pensieri.
“Ho sete di piaceri”, disse poi, forse impigrito dal troppo dormire.
Dio lo accontentò. Gli aguzzò i sensi, come fa un arciere con le punte della sua freccia; e l’uomo potè assaporare, in maniera tutta speciale, gusti, suoni, profumi,, panorami e carezze.
Poiché queste ultime gli piacquero immensamente, l’uomo disse:
“Ho sete d’ amore”.
Dio fu contento di questa richiesta meno materiale delle altre e insufflò nell’anima dell’uomo un pizzico del suo soffio personale.
L’uomo amò col cuore e con il corpo e fu tutt’uno con la persona amata, e comunicò con lei quasi nel modo in cui Dio, creandolo, aveva comunicato con lui.
Fu allora che Dio si sentì fare dall’uomo la richiesta a lui più cara.
“Ho sete di bellezza, d’armonia, d’eternità”, disse l’uomo.
Dio fu felice. Cosparse l’anima dell’uomo di un suo polline specialissimo, che teneva in serbo dall’eternità per chi, seppure molto alla lontana, gli fosse simile.. E, considerata, terminata la sua opera si allontanò.
L’uomo, però, aveva ancora una sete da saziare. Si trattava , benchè non lo sapesse, di una sete impossibile da estinguere ma che colmata anche solo in parte, gli avrebbe dato una soddisfazione tale da annullare tutte le altre. Essa però lo avrebbe divorato, a tal punto da trasformarlo in un’altra creatura, odiata ma temuta dai suoi simili più di tutte.
“Ho sete di potere”, disse l’uomo.
Poiché Dio era assente, gli si presentò un demone pronto ad esaudirlo.
Ecco perché di tutte le seti dell’uomo, quest’ultima sete rinascerà sempre insaziata nel suo cuore, ed avrà sempre non la benedizione di Dio, ma la voracità del suo nemico.
(Piero Gribaudi)
Se dovessimo dar retta all’intelletto, non ci innamoreremmo mai,
non stringeremmo amicizie,
non ci metteremmo in affari…
Sciocchezze!
Devi buttarti sempre nel vuoto
e allargare le ali mentre precipiti.
Almeno un grazie!
Quante volte ce lo siamo detti anche noi […] dopo aver prestato aiuto a chi era in difficoltà, piuttosto delusi per la mancata riconoscenza. Il grazie non ripaga dalla fatica, dal tempo perso…ma è come una carezza alla propria autostima, ci fa sentire bene e dà la spinta per continuare.
Non è che aiutiamo gli altri per essere ringraziati, però…!
Pochi si ricordano di ringraziare chi ha fatto loro del bene. L’ha sperimentato anche Gesù nella sua vita. […]
Si fa molto per gli altri e non sempre ci sono i ritorni sperati […] E’ una delusione che può essere “bruciante”, ma la misura di Dio è ben diversa: bisogna imparare a guardare la nostra vita come la guarda Lui, silenziare le nostre pretese per ascoltare Lui. […] e se ascoltiamo giungiamo a capire e a riconoscere che aiutare chi è nelle difficoltà è bene e fa star bene, non solo chi riceve l’ aiuto, ma anche chi lo dona.
(Luciano Sandrin)
I giornali non dicono nulla della vita silenziosa degli uomini senza storia che ad ogni ora del giorno e in tutti i paesi del globo si alzano al segnale del sole e vanno nei loro campi per coltivare l’oscuro e silenzioso compito, quotidiano ed eterno. Un lavoro simile a quello delle madrepore nel fondo degli oceani e che getta le basi sulle quali si innalzano gli isolotti della storia. E’ sul silenzio profondo che il suono si sostiene e vive: è sull’immensa umanità silenziosa che si ergono coloro che hanno voce nella storia.
(Miguel De Unamuno)
Sorridi quando porti da mangiare al povero, perchè egli ti perdoni il privilegio che hai di aiutarlo.
Riflessione.
Donando qualcosa al bisognoso, non dobbiamo volere la sua riconoscenza, ma chiedergli perdono per il nostro eccessivo benessere, dell’egoismo della società a cui apparteniamo, dell’ingiustizia che ha creato squilibri vergognosi nella comunità umana.
Donando dobbiamo sempre ricordare che siamo noi ad essere beneficati perchè abbiamo sperimentato, almeno una volta nella vita, che…c’è più gioia nel dare che nel ricevere!
Le persone sono come le vetrate colorate:
brillano e scintillano quando fuori c’è il sole,
ma al calar delle tenebre viene rivelata
la loro vera bellezza
solo se è accesa una luce dall’interno.
Prendersi del tempo, liberarsi dal magnetismo di un ritmo di vita imposto da fuori è essenziale per arrivare a noi stessi e a Dio, per non essere costretti ad andare dove non si vuole andare. Per essere pienamente disponibili verso gli altri e dare loro il meglio delle nostre attenzioni e delle nostre ricchezze interiori bisogna possedere un’umanità piena e autentica. E’ necessario non “perdere se stessi”. Per fare ciò bisogna entrare in contatto con il nostro vero io, con ciò che ci può veramente far star bene. […] Gli altri hanno bisogno di noi, del nostro aiuto e delle nostre cure, ma anche noi abbiamo bisogno di noi e delle nostre attenzioni. Può essere più facile cercare di amare gli altri, accettandoli come sono, che accettare se stessi accettandosi come si è. Ma da questo dobbiamo partire: da un’accettazione fatta di verità, di riconciliazione, di misericordia e di amore; un’accettazione che non è passivo adattamento, ma processo attivo che ravviva ogni giorno le relazioni con il nostro prossimo e con Dio. […]
Siamo chiamati a farci prossimo all’altro senza dimenticare di “farci prossimo a noi stessi”, amare gli altri come amiamo e dobbiamo amare noi stessi, mai dimenticando che c’è un tempo per gli altri e un tempo per sè e questa sapienza viene da Dio!
(Luciano Sandrin)
Quando siamo troppo allegri,
in realtà siamo infelici.
Quando parliamo troppo in realtà siamo a disagio.
Quando urliamo,
in realtà abbiamo paura.
In realtà,
la realtà non è quasi mai come appare.
Nei silenzi, negli equilibri, nelle “continenze”
si trovano la vera realtà e la vera forza.
(Virginia Wolf)
L’uomo stolto, che sembri controllare il proprio corpo,
ma nutra pensieri malvagi nella mente, fa uno sforzo vano.
Può essere pericoloso reprimere il corpo, se si consente
nello stesso tempo alla mente di andarsene fuori strada.
Dove la mente vaga, presto o tardi il corpo la seguirà…
(Gandhi)
Un birbante non ride nello stesso modo di un galantuomo,
un ipocrita non piange nello stesso modo di un uomo di buona fede.
Ogni falsità è una maschera e, per quanto la maschera sia bene fatta, si giunge sempre con un po’ d’attenzione, a distinguerla.
/Alexandre Dumas)
Nasciamo senza portare
nulla, moriamo senza poter
portare nulla, ed in mezzo,
nell’eterno che si
ricongiunge nel breve
battito delle
ciglia, litighiamo per
possedere qualcosa.
(N. Nur-ad-Din)
Le persone provano un così grande stupore
per l’altezza delle montagne […]
la vastità dell’oceano, il moto delle stelle,
ma passano accanto a se stesse senza
meravigliarsi.
(Sant'Agostino)
Se proprio devi odiarmi
fallo ora,
ora che il mondo è intento
a contrastare ciò che faccio,
unisciti all’ostilità della fortuna
piegami
non essere l’ultimo colpo
che arriva all’improvviso
Ah quando il mio cuore avrà superato questa tristezza.
Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto
non far seguire ad una notte ventosa
un piovoso mattino
non far indugiare un rigetto già deciso.
Se vuoi lasciarmi
non lasciarmi per ultimo
quando altri dolori meschini
avran fatto il loro danno
ma vieni per primo
così che io assaggi fin dall’inizio
il peggio della forza del destino
e le altri dolenti note
che ora sembran dolenti
smetteranno di esserlo
di fronte alla tua perdita.
(W. Shakespeare)
Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso
quando tu hai voglia di piangere.
Produci serenità
dalla tempesta che hai dentro.
“ecco quello che non ho te lo dono”.
Questo è il tuo paradosso.
Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua nella misura
in cui l’avrai regalata agli altri
(A. Manzoni)
A volte le cose, gli avvenimenti, sembrano accadere per caso, ma il caso non è mai casuale, è lì che ti aspetta a modo suo.
Vuol dire che a volte il caso aspetta proprio te e non per caso,
ma per destino appare come caso. Cogli il positivo che il caso per destino ti offre.
(Baricco)
Non si può propriamente dire che i tempi siano tre:
passato, presente, futuro.
Sarebbe più proprio dire:
il presente del passato,
il presente del presente,
il presente del futuro.
Essi sono tutti e tre nell’anima.
Il presente del passato è la memoria.
Il presente del presente è la visione.
Il presente del futuro è l’attesa.
(Sant'Agostino)
La farfalla che svolazza
intorno alla lampada
finché non muore
è più ammirevole della talpa
che vive in una galleria oscura.
(Gibran)
Si sentiva il mare, come slavina continua, tuono incessante di un temporale figlio di chissà che cielo. Non smetteva un attimo. Non conosceva stanchezza. Non conosceva clemenza. Se tu lo guardi te ne accorgi di quanto rumore faccia. Ma nel buio… Tutto quell’infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni il mare, quando brucia la notte.
(Alessandro Baricco)
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei!
Quindi vivi, fa quello che ti dice il cuore, la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi…
(Charlie Chaplin)
Sono solo uno,
ma sono pur sempre uno.
Non posso fare tutto,
ma comunque
posso fare qualcosa.
E non lascerò che quello
che non posso fare
interferisca con quello
che posso fare.
(Edward Everett Hale)
Oh, piccolo principe, ho capito a poco a poco la tua vita malinconica: Per molto tempo tu non avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei tramonti. Ho appreso questo nuovo particolare il quarto giorno, al mattino, quando mi hai detto: “Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto…” ” Ma bisogna aspettare…” “Aspettare che?” “Che il sole tramonti…”
Da prima hai avuto un’aria molto sorpresa. E poi hai riso di te stesso e mi hai detto: “Mi credo sempre a casa mia!…” Infatti. Quando negli Stati Uniti è mezzogiorno tutto il mondo sa che il sole tramonta sulla Francia. Basterebbe poter andare in Francia in un minuto per assistere al tramonto. Sfortunatamente la Francia è troppo lontana. Ma sul tuo piccolo pianeta ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo. E guardavi il crepuscolo tutte le volte che volevi….”Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatré volte!” E più tardi hai soggiunto. “Sai…quando si è molto tristi si amano i tramonti…”
“Il giorno delle quarantatré volte eri tanto triste?”
Ma il piccolo principe non rispose.
(A. de S. Exupery)
Se vuoi costruire una nave non devi prima cosa affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi: non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro.
Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato.
Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave.
(A. de S. Exupery)
La semplicità: non c’è nulla di più difficile al mondo.
Si tratta, infatti, dell’ultimo traguardo dell‘esperienza
e dell’ultimo sforzo del genio.
(George Sand)
Soprattutto sii buono: la bontà è quanto assomiglia più a Dio e più facilmente disarma gli uomini. Ne ha i primi tratti nell’anima, ma sono solchi che non si imprimono mai abbastanza profondamente…Un pensiero costantemente dolce e amabile verso gli altri finisce per stamparsi sulla fisionomia stessa. Io non ho mai provato amore che per la bontà resa visibile dai tratti del volto. La fronte sulla quale brilla il genio mi lascia freddo; ma per il primo venuto, che mi dà l’impressione di essere buono, mi commuove e mi attrae.
(Henri- Dominique- Lacordaire)
Mentre guardavo alternamente alle due grandi finestre affacciate sul passato e sull’avvenire, i ladri entrarono indisturbati nella stanza e mi derubarono di tutto il presente.
Abele Caino si incontrarono dopo la morte di Abele. Camminavano nel deserto e si riconobbero da lontano perché erano ambedue molto alti. I fratelli si sedettero in terra, accesero il fuoco e mangiarono. Tacevano, come fa la gente stanca quando declina il giorno. Nel cielo spuntava qualche stella, che non aveva ancora ricevuto il nome. Alla luce delle fiamme, Caino notò sulla fronte di Abele il segno della pietra, e lasciando cadere il pane che stava per portare alla bocca chiese che gli fosse perdonato il suo delitto. Abele rispose: “Tu mi hai ucciso o io ho ucciso te? Non ricordo più. Stiamo qui insieme come prima”. “Ora so che mi hai perdonato davvero, disse Caino, perché dimenticare è perdonare”: Abele disse lentamente: ” E’ così, finché dura il rimorso dura la colpa.
(J.L.Borges)
La guerra santa è fatta di dieci parti: una parte consiste nel guerreggiare contro il nemico; le altre nove stanno nella guerra contro se stessi.
(Sufyan ibn ‘Uyainah)
Comandare a se stessi è la più alta forma di comando (imperare sibi maximum imperium est)
Seneca
Vincere se stessi è la più bella vittoria
(antico detto pagano)
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